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De Luca, che fine farà adesso? Due ipotesi all’orizzonte e Manfredi trema

Pubblicato: 26/11/2025 16:59

L’ormai ex presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, si trova di fronte a un bivio politico dopo la sconfitta elettorale del 2025. Sebbene formalmente sia ancora in carica per gli ultimi atti amministrativi, il giorno dopo il voto lo vede già proiettato verso una nuova fase. L’articolo di Ciro Pellegrino su Fanpage.it traccia un quadro del suo probabile doppio ruolo futuro: quello di battitore libero e polemista contro il nuovo establishment e quello di possibile candidato a sindaco di Salerno per la quinta volta. La sua uscita di scena dalla Regione è marcata da un gesto inatteso: un pubblico ringraziamento ai napoletani.

Il ringraziamento a Napoli: un congedo e un monito

Prima di lasciare definitivamente Palazzo Santa Lucia, De Luca ha voluto tagliare qualche altro nastro e, in particolare, ha scelto il rione San Francesco di Napoli per un atto di riconoscenza verso la città. Le sue parole di ringraziamento ai napoletani sono state per il modo in cui lo hanno accolto, per il rispetto mostrato per il suo lavoro e, in particolare, per il rigore e la disciplina dimostrati durante le sue gestioni dell’emergenza Covid. Un rigore che, a suo dire, “era difficile da immaginare” e che ha permesso di “salvarci insieme”.

Questo elogio al popolo napoletano è stato anche l’occasione per rispondere, senza citarlo direttamente, al detestatissimo sindaco Gaetano Manfredi. Manfredi, infatti, subito dopo l’elezione del nuovo governatore Roberto Fico, aveva espresso la speranza in una centralità di Napoli nella politica regionale, un’affermazione interpretata come una velata accusa di “salernocentrismo” alla passata amministrazione De Luca. La frase conclusiva di De Luca, in cui si impegna a seguire Napoli e la Campania “in maniera garbata, civile, collaborativa”, nasconde, secondo l’articolo, un preciso significato politico in codice, il cosiddetto “deluchese”: essa si traduce nella chiara intenzione di bombardare di critiche i futuri progetti dell’amministrazione Manfredi, citando in particolare il piano Bagnoli-America’s Cup siglato dal sindaco con Giorgia Meloni.

Il ruolo da battitore libero: polemista anti-fico e anti-Manfredi

Il futuro politico immediato di Vincenzo De Luca è delineato da un ruolo da “battitore libero”. Nonostante una breve citazione dell’Eneide, con cui ha lasciato intendere che forse non sia più il suo tempo, l’ex governatore si è immediatamente corretto, dichiarando di avere “il dovere di continuare a dare un contributo per Napoli e la Campania“. Questa affermazione, tradotta nuovamente dal “deluchese”, significa, secondo l’analisi, che ogni venerdì ci saranno strali di fuoco veicolati tramite i social network e le dirette video contro la Regione a trazione Fico. Questo atteggiamento critico e polemico sarà indirizzato anche contro il figlio, Piero De Luca, segretario del Partito Democratico in Campania, confermando la sua storica inclinazione alla lite che non risparmia neanche i legami familiari in nome della linea politica personale. Il primo ruolo post-presidenza, dunque, sarà quello di un polemista instancabile, una spina nel fianco della nuova maggioranza regionale e di tutte le amministrazioni che si opporranno alla sua visione, a partire da quella del sindaco Manfredi a Napoli.

La candidatura a Salerno: un’ipotesi più che probabile

Il secondo ruolo ampiamente atteso per De Luca è il ritorno a Salerno in vista di una quinta candidatura a sindaco nel 2027. Nel capoluogo, la convinzione che De Luca si candidi “a furor di popolo” è molto forte. Lui stesso, pur mantenendo un atteggiamento vago e scaramantico (“Salerno? Può essere, è un’ipotesi”), ha ribadito il suo interesse a fare “cose concrete”, piuttosto che “cerimonie post elettorali”. Questo riferimento alla concretezza è significativo. L’articolo ironizza sulla sua dichiarazione di voler rileggere “Dostoevskij e Spinoza”, suggerendo che sia molto più probabile che la sua attenzione sia già concentrata sui nuovi progetti per lo stadio di Salerno e per il futuro sviluppo della città che ha governato per anni e che rappresenta la sua roccaforte. La sua carriera, dunque, sembra destinata a un ritorno alle origini, trasformando l’esperienza regionale in una parentesi, seppur decennale, in una lunga storia politica centrata sulla sua base elettorale salernitana. Il futuro di De Luca è un equilibrio precario tra la sua vocazione da polemista contro i poteri forti campani e la ricerca di una nuova legittimazione politica attraverso il ritorno alla fascia tricolore di sindaco.

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