
Rivoluzione ai vertici editoriali nell’area di governo. Editoria Italia, il gruppo della famiglia Angelucci che controlla Libero, Il Giornale, Il Tempo e diverse testate locali, ha ufficializzato una serie di passaggi di consegne che ridisegnano la mappa dei direttori nei principali quotidiani del centrodestra.
Dal 1° dicembre, infatti, Tommaso Cerno — oggi alla guida de Il Tempo — diventerà nuovo direttore de Il Giornale, subentrando a Alessandro Sallusti. Contestualmente, Daniele Capezzone, finora direttore editoriale di Libero, assumerà la direzione de Il Tempo.
I profili dei nuovi direttori
Tommaso Cerno, classe 1975, firma dalla biografia professionale trasversale, ha percorso un cammino che lo ha portato dai vertici dell’informazione progressista alla guida di quotidiani d’area conservatrice. Ex direttore de L’Espresso, condirettore di Repubblica ed ex senatore eletto nel 2018 con il Pd, negli ultimi anni si è progressivamente avvicinato alla destra, dirigendo L’Identità e poi Il Tempo.
Daniele Capezzone è invece un volto noto tanto della politica quanto del giornalismo. Ex segretario dei Radicali, approdato poi in Forza Italia e portavoce del Pdl ai tempi di Berlusconi, negli ultimi anni si è reinventato editorialista e direttore di riferimento per il mondo conservatore.
L’addio di Sallusti e la conferma di Mario Sechi
L’ingresso di Cerno al Giornale comporta l’uscita di Alessandro Sallusti, salutato dal gruppo Angelucci con un messaggio di “profondo ringraziamento per la passione e i risultati ottenuti nella guida della storica testata”. Sallusti, tra le figure più longeve e riconosciute nell’editoria di centrodestra, lascia così il timone dopo anni di direzione.
Resta invece saldo al suo posto Mario Sechi, confermato alla guida di Libero, incarico che ricopre dal settembre 2023 dopo un passaggio come capo ufficio stampa della Presidenza del Consiglio sotto Giorgia Meloni.
Con questi avvicendamenti, l’arcipelago mediatico dell’area governativa ridisegna la propria catena di comando, mettendo figure politicamente e mediaticamente riconoscibili alla guida delle principali testate in un momento di forte attivismo editoriale e politico.


