
La scelta radicale di Nathan e Catherine continua a far discutere, alimentando interrogativi e tensioni attorno alla vicenda della casa nel bosco di Palmoli, ormai diventata un caso nazionale. La coppia, finita al centro dell’attenzione per il proprio stile di vita e per la complessa battaglia legale legata ai tre figli, ha preso una posizione netta anche sull’ultimo tema aperto: i lavori di ristrutturazione dell’abitazione.
“Interventi troppo impattanti”: la coppia respinge il progetto
Secondo quanto emerso, Nathan e Catherine hanno rifiutato la proposta di avviare i lavori richiesti per rendere la casa conforme alle indicazioni dei servizi sociali. In particolare, è stato detto “no” alla realizzazione di un bagno adiacente, un intervento che – spiegano – sarebbe “troppo impattante” rispetto alla struttura originale e alla loro idea di abitare il bosco nel rispetto della natura. Non è l’unico rifiuto: anche altri lavori di riqualificazione sono stati scartati perché avrebbero previsto l’uso di plastica, materiale che loro dichiarano di non voler introdurre in casa, dove desiderano utilizzare solo elementi riciclati e coerenti con il loro stile di vita.
Una posizione che ha spiazzato diversi interlocutori istituzionali, soprattutto alla luce dei numerosi tentativi fatti nelle ultime settimane per individuare soluzioni temporanee o permanenti, dalla messa a disposizione di nuove abitazioni all’offerta di moduli abitativi moderni e sostenibili.

Le carte ufficiali: “I bambini sono vaccinati e seguiti da un pediatra”
Nelle stesse ore in cui si apprendeva il nuovo rifiuto, sono stati diffusi anche documenti ufficiali che hanno aggiunto un tassello fondamentale alla vicenda. Le carte mostrano che i loro tre figli sono regolarmente vaccinati e seguiti da un pediatra, smentendo una parte delle speculazioni circolate nei giorni precedenti.
Una precisazione significativa, soprattutto alla luce del dibattito acceso che ruota intorno alla famiglia e alle valutazioni del Tribunale per i minorenni. I documenti confermano che, pur dentro un quadro di scelte considerate da alcuni “radicali”, Nathan e Catherine non sono stati negligenti rispetto agli obblighi sanitari dei bambini.
Un elemento che potrebbe avere rilievo nel percorso giudiziario ancora in corso, mentre il confronto fra la coppia e le istituzioni continua a restare complesso e segnato da profonde divergenze. In attesa delle prossime mosse, resta un dato evidente: ogni decisione di Nathan e Catherine, anche quella sui lavori della casa nel bosco, sembra inscritta in una visione del mondo rigorosa, non negoziabile e, per molti, difficile da conciliare con le richieste poste dalle autorità.


