
Guerra dei droni, l’azienda tedesca della difesa Euroatlas ha annunciato il debutto della famiglia Greyshark una nuova linea di veicoli sottomarini autonomi progettati per rafforzare le capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione in scenari marittimi complessi. Le due piattaforme, Bravo e Foxtrot, introducono funzioni avanzate pensate per proteggere infrastrutture critiche e migliorare la consapevolezza subacquea delle forze armate.
Una piattaforma mirata alla sicurezza delle infrastrutture sottomarine
La presentazione arriva in un contesto segnato da un aumento degli incidenti e degli attacchi a cavi e condotte sottomarine, in particolare nel Mar Baltico e nel Mare del Nord durante il 2024. Secondo Euroatlas, i nuovi sistemi offrono un monitoraggio continuo di vaste aree marittime, un’esigenza accentuata anche dalle tensioni nel Mar Rosso e dall’aumento delle minacce alla navigazione commerciale.
Entrambe le varianti della serie Greyshark integrano 17 sensori operativi in modo ininterrotto durante le missioni. Le piattaforme sono progettate per interventi mission-critical, dal controllo dell’integrità dei cavi subacquei alla bonifica delle mine, fino alla ricognizione tattica in aree contese.
Autonomia di Livello 5 e gestione intelligente delle missioni
Il cuore dei sistemi Greyshark è uno stack software modulare basato su intelligenza artificiale, sviluppato insieme a EvoLogics. Questa architettura abilita un’autonomia di Livello 5, consentendo ai veicoli di operare senza alcun intervento umano anche in condizioni difficili, compresi gli ambienti privi di segnale GNSS o le acque coperte dai ghiacci artici.
Grazie alla gestione dinamica della missione, i veicoli possono riconfigurare i propri compiti in tempo reale. Euroatlas osserva che, all’occorrenza, un’attività di sorveglianza di un cavo può trasformarsi immediatamente in una missione di ricerca o rilevamento senza richiedere la riemersione del mezzo.
Guerra dei droni: i sottomarini Bravo e Foxtrot, due piattaforme per missioni a lungo raggio
I due AUV condividono architettura sensoriale, carichi utili di missione e modalità di impiego, ma differiscono per la propulsione:
- Bravo è alimentato a batteria ed è già pronto per la produzione dopo aver completato i test in mare.
- Foxtrot utilizza celle a combustibile a idrogeno e punta su una resistenza superiore: può restare in immersione fino a 16 settimane e coprire circa 11.000 miglia nautiche, mantenendo una velocità di 4 nodi senza necessità di comunicazioni esterne. Le prove operative inizieranno entro la fine dell’anno.
Entrambe le varianti possono essere lanciate da navi, aerei o siti costieri, ampliando la flessibilità di impiego.
Operazioni in sciame e integrazione con le flotte alleate
La famiglia Greyshark può essere impiegata singolarmente o in team coordinati fino a sei veicoli, capaci di auto-organizzarsi o di operare sotto una piattaforma master. Questa capacità consente di massimizzare la copertura di sorveglianza e di integrarsi con assetti navali e terrestri, formando una vera e propria “nuvola da combattimento” che collega sottomarini, fregate e nodi di comando.
Guerra dei drono, obiettivi industriali e produzione europea
Il CEO di Euroatlas, Eugene Ciemnyjewski, sottolinea come il programma Greyshark rappresenti un “moltiplicatore di forza” per operazioni marittime in scenari geopolitici sempre più competitivi. L’azienda prevede di aumentare rapidamente la produzione grazie al supporto della propria rete di partner, per rispondere alle esigenze della NATO e dei paesi alleati.
Tutti i sistemi Greyshark sono prodotti in Europa e la capacità industriale stimata dovrebbe raggiungere le 150 unità annue entro il 2026, offrendo agli operatori una soluzione avanzata per la protezione delle infrastrutture critiche e il controllo dei corridoi marittimi più sensibili.


