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Bimbi nel bosco, l’incredibile scoperta sul conto in banca della famiglia

Pubblicato: 28/11/2025 17:31

La vicenda della famiglia anglo-australiana di Palmoli registra nuovi sviluppi tra versioni contrastanti e crescenti tensioni istituzionali. I tre bambini, allontanati dal casolare immerso nel bosco, restano al centro del dibattito pubblico. I genitori, Catherine e Nathan, hanno deciso di rompere il silenzio tramite i loro nuovi legali, Marco Femminella e Danila Solinas, annunciando la revoca del mandato all’avvocato Giovanni Angelucci.

Secondo la coppia, la decisione di cambiare legale nasce dal bisogno di ristabilire la verità in una situazione che ha profondamente stravolto la loro famiglia. La nuova strategia punta a un confronto diretto con le istituzioni, ritenuto finora carente nella mediazione e nella comprensione reciproca.

Catherine e Nathan contestano inoltre le accuse relative al rifiuto di soluzioni abitative alternative, offerte da enti pubblici e privati. I genitori parlano di informazioni scorrette e ribadiscono: «Non è assolutamente vero. Chi ha diffuso queste notizie ha agito in modo scorretto».

Un altro nodo della vicenda riguarda la barriera linguistica. La coppia ha sottolineato di aver compreso pienamente solo recentemente l’ordinanza giudiziaria, grazie a una traduzione integrale in inglese. Questo passaggio chiarisce le difficoltà comunicative e le incomprensioni accumulate nei mesi precedenti.

I genitori ribadiscono che ogni loro decisione, incluso il trasferimento in Abruzzo, è stata sempre guidata dal benessere dei loro tre figli, definiti il baricentro unico e indiscusso della famiglia. La priorità assoluta resta garantire la sicurezza e l’educazione dei bambini.

Catherine e Nathan denunciano anche la difficoltà di dimostrare la qualità della educazione parentale fornita. La tardiva acquisizione di documenti cruciali avrebbe impedito di presentare un quadro completo della loro attività educativa, impostata con rigore e continuità.

La questione economica è un altro punto critico. Dai documenti emersi, il conto della famiglia al 31 marzo 2025 riportava solo 128 euro, saliti a 362 euro a giugno. Le entrate complessive, circa 19mila euro, provenivano in larga parte da bonifici familiari e piccole prestazioni lavorative, inclusa una donazione di 400 euro a un’entità collegata a presunti tribunali paralleli.

Le cifre hanno suscitato forti reazioni sui social, dove molti utenti hanno espresso incredulità sulla possibilità di mantenere tre figli con tali risorse. La famiglia, tuttavia, insiste sul fatto che la gestione economica sia sempre stata finalizzata al benessere dei bambini.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha confermato che il caso resta oggetto di approfondite verifiche ministeriali. «Gli accertamenti potranno portare a chiudere la vicenda o a proseguire nelle verifiche», ha dichiarato. Le prossime settimane saranno decisive per chiarire il quadro della situazione e determinare le future decisioni istituzionali.

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