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“Case distrutte e morti ovunque”. Maltempo, il ciclone fa una strage. Disastro senza precedenti

Pubblicato: 28/11/2025 17:32

Il cielo si era fatto di un colore innaturale, un grigio metallico e opprimente che annunciava il disastro. Non era solo pioggia; era un muro d’acqua che cadeva senza sosta, spinto da un vento che ululava come una bestia ferita. Quella che era stata una semplice perturbazione nell’oceano, una profonda depressione quasi innocua, aveva trovato la sua forza, crescendo in poche ore fino a diventare un ciclone di spaventosa potenza.

Le prime raffiche avevano divelto alberi secolari, trasformando i rami in proiettili, e l’acqua aveva iniziato a salire, inghiottendo strade e campi. Era la manifestazione brutale della forza della natura, un evento meteorologico estremo destinato a lasciare una ferita profonda nella memoria collettiva. Case, ponti e intere comunità si preparavano a subire l’impatto di giorni di piogge torrenziali e venti tempestosi, sapendo che da quel momento in poi, nulla sarebbe più stato come prima.

Il ciclone Ditwah devasta lo Sri Lanka: un bilancio tragico e l’ombra di un disastro senza precedenti

Il ciclone Ditwah si è abbattuto sullo Sri Lanka portando con sé un’ondata di distruzione e morte che il Paese non vedeva da anni. Quella che era iniziata come una semplice profonda depressione si è rapidamente intensificata, trasformandosi in un ciclone vero e proprio che ha sferzato il nord e le regioni orientali dell’isola, lasciando dietro di sé una scia di inondazioni, frane e un bilancio tragico che si attesta al momento ad almeno 56 vittime accertate. L’evento meteorologico estremo è il culmine di una settimana intera caratterizzata da piogge torrenziali con accumuli idrici che hanno superato i 300 mm in alcune aree, accompagnate da venti tempestosi. L’impatto sul territorio e sulla popolazione è stato immediato e devastante, con decine di migliaia di persone colpite e intere comunità costrette a fare i conti con la perdita di case e mezzi di sussistenza. Le autorità sono in massima allerta e l’avanzare del ciclone nel corso del fine settimana fa temere che il numero delle persone colpite e il bilancio delle vittime possano aumentare drammaticamente.

La progressione di un fenomeno meteorologico distruttivo

Il percorso del ciclone Ditwah è l’esempio lampante di come un fenomeno meteorologico possa evolvere rapidamente in una catastrofe. Partito come una normale depressione, si è trasformato in un ciclone di notevole intensità, un evento inusuale per lo Sri Lanka, pur essendo il Paese nella stagione dei monsoni. L’isola è storicamente abituata alle piogge stagionali, ma la violenza e la portata di Ditwah hanno superato di gran lunga la norma, configurandosi come uno dei peggioli disastri meteorologici degli ultimi anni. Il Disaster Management Centre, o DMC, ha fornito aggiornamenti costanti, stimando che circa 44mila persone siano state inizialmente colpite, ma ha anche lanciato un severo monito: la minaccia è tutt’altro che rientrata e altre famiglie saranno coinvolte nelle prossime ore a causa della progressione della perturbazione. La natura improvvisa e l’intensità di Ditwah hanno sorpreso molte comunità, in particolare nelle regioni più esposte del centro e dell’est del Paese.

L’impatto sulla popolazione e le misure di emergenza

La furia di Ditwah ha avuto conseguenze immediate e drammatiche sulla popolazione. Le piogge incessanti e i forti venti hanno causato numerose frane, particolarmente fatali nelle regioni orientali e centrali. Un episodio particolarmente tragico si è verificato nel distretto centrale di Badulla, dove ben ventuno persone hanno perso la vita in un unico evento: una frana notturna ha investito e sepolto le loro abitazioni mentre dormivano, cogliendole completamente di sorpresa. Le immagini e i filmati diffusi sui social media dipingono uno scenario apocalittico, mostrando case spazzate via dalla forza dell’acqua e intere valli trasformate in laghi improvvisi. La priorità immediata è stata il salvataggio dei sopravvissuti rimasti intrappolati: numerosi nuclei familiari sono stati tratti in salvo da elicotteri, spesso dopo essere rimasti bloccati sui tetti delle loro case. Il DMC ha emesso un’allerta alluvione di livello rosso, invitando i residenti delle aree più basse a spostarsi con urgenza verso zone più elevate e sicure. Tra le aree a rischio, in un segnale della gravità della situazione, è stata inclusa anche la stessa capitale, Colombo.

La violenza del ciclone ha causato una paralisi quasi totale di molti servizi essenziali e delle infrastrutture di trasporto in vaste aree dello Sri Lanka. Le scuole, le attività commerciali e i servizi ferroviari sono stati sospesi in moltissime zone colpite, nel tentativo di prevenire ulteriori vittime e permettere le operazioni di soccorso. Le strade principali che collegano le varie province sono state chiuse a causa di detriti, inondazioni o frane, rendendo estremamente difficili gli spostamenti e l’arrivo degli aiuti. La rete ferroviaria ha subito un’interruzione massiccia: tutti i treni sono stati cancellati a partire dalle 6 di venerdì, ad eccezione di una limitata serie di servizi ritenuti essenziali. Anche l’accesso aereo al Paese è stato compromesso: le forti piogge e le condizioni meteorologiche avverse hanno interrotto le normali operazioni presso l’aeroporto internazionale Bandaranaike di Colombo, un’ulteriore complicazione per la gestione dell’emergenza.

Un contesto regionale di alluvioni senza precedenti

Purtroppo, la tragedia che ha colpito lo Sri Lanka a causa del ciclone Ditwah non è un evento isolato, ma si inserisce in un contesto regionale più ampio di estrema vulnerabilità climatica. Il Sud-est asiatico sta vivendo un periodo caratterizzato da alcune delle peggiori inondazioni registrate negli ultimi anni. Il fenomeno colpisce milioni di persone in diversi Paesi, dimostrando la crescente intensità e frequenza degli eventi meteorologici estremi in questa parte del mondo. Mentre lo Sri Lanka piange le sue vittime, si contano già 174 morti in Indonesia e 145 vittime in Thailandia a causa di disastri idrogeologici analoghi. Questo scenario sottolinea l’urgente necessità di rafforzare le strategie di prevenzione, allerta precoce e resilienza climatica a livello regionale, per far fronte a una crisi che sembra destinata ad acuirsi con il passare degli anni e il mutare del clima globale. Il ciclone Ditwah è, in questo senso, l’ennesimo campanello d’allarme che risuona in un’area del mondo particolarmente esposta alle conseguenze del riscaldamento globale.

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