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Zelensky a Parigi: “Giorni decisivi, la pace si gioca adesso”

Pubblicato: 01/12/2025 07:54

E in un momento internazionale segnato da pressioni crescenti, riallineamenti politici e trattative sotterranee, la stabilità di un’intera regione sembra dipendere dalla capacità dei suoi leader di mantenere compattezza strategica. Gli equilibri globali appaiono infatti più fragili che mai, mentre sullo sfondo si muovono attori determinati a ridefinire confini, alleanze e priorità diplomatiche. È in questo scenario che l’Europa si trova costretta a interrogarsi sul proprio ruolo, per evitare di essere relegata a semplice spettatrice degli eventi che si stanno preparando.

Molti osservatori sostengono che questo sia il momento decisivo per comprendere se l’Unione europea saprà davvero presentarsi come un soggetto politico unitario, capace di influire sui colloqui internazionali e di difendere la propria visione di stabilità e sicurezza. Una prova che passa inevitabilmente anche dalla gestione delle relazioni con i partner più esposti alle tensioni in corso e dalle crepe interne che periodicamente riaffiorano.

Zelensky in Europa, Macron apre il fronte diplomatico

A Londra, secondo fonti diplomatiche, «è l’ora più buia per la leadership di Volodymyr Zelensky dall’invasione russa del 2022», e l’Ue ritiene necessario sostenerlo «il più possibile». Proprio per questo il presidente ucraino, scosso anche dagli scandali di corruzione che hanno colpito il suo governo, arriva oggi a Parigi per incontrare Emmanuel Macron. L’obiettivo è chiaro: con i negoziati ripartiti in Florida tra Stati Uniti e Ucraina, l’Europa vuole sottrarsi al ruolo marginale che Donald Trump e Vladimir Putin le hanno imposto, facendo blocco con Kiev per difendere «una pace giusta e duratura».

A confermare l’importanza della visita è il ministro degli Esteri francese Joel-Noel Barrot, che in un’intervista alla Tribune Dimanche ha dichiarato: «È una leggenda della resistenza del suo Paese, ha tutto il diritto di guidarlo lui verso la pace. Accoglieremo Zelensky per far avanzare i negoziati, la pace è a portata di mano, a patto che Putin abbandoni la speranza di ricostruire l’Impero sovietico cominciando dalla sottomissione dell’Ucraina. Deve accettare il cessate il fuoco o rassegnarsi a esporre la Russia a nuove sanzioni…».

La strategia europea e le telefonate decisive

L’Europa tenta di mostrarsi compatta, nonostante le frizioni interne e le uscite dell’ungherese Viktor Orbán, secondo cui «l’Ucraina torni a essere uno stato cuscinetto». Zelensky, consapevole della posta in gioco, nella giornata di ieri ha intensificato i contatti con i principali leader europei: ha parlato con Ursula Von der Leyen, spiegando che «siamo in stretto coordinamento con Bruxelles per rafforzare la nostra resilienza contro gli attacchi russi», con il presidente finlandese Stubb e con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, cui ha confidato: «Questi sono giorni importanti, molto può cambiare. Le nostre posizioni condivise saranno estremamente efficaci».

Un coinvolgimento che include anche il Regno Unito: il premier Starmer ha riferito di aver discusso con Rutte «le prossime mosse dei Volenterosi». E mentre i ministri della Difesa europei si riuniscono oggi a Bruxelles insieme al collega ucraino Shmyhal, sotto la guida di Kaja Kallas, l’obiettivo resta uno: rafforzare il sostegno militare dell’Ue a Kiev e riaffermare il ruolo dell’Europa nei negoziati che determineranno il futuro della regione.

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