
Nelle grandi città, tra i palazzi che ospitano vite anonime e sogni sospesi, il silenzio può trasformarsi in un presagio. Negli appartamenti condivisi dagli studenti, dove libri, tazze di caffè e appunti sparsi raccontano esistenze in costruzione, la routine è spesso scandita da gesti semplici: una porta che si chiude, una doccia che scorre, una risata soffocata nella stanza accanto. È in questa quotidianità apparentemente tranquilla che, talvolta, qualcosa si spezza senza preavviso, lasciando dietro di sé una scia di domande impossibili da ignorare.
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Nelle ore lente che anticipano la scoperta di una tragedia, tutto appare normale. Le persone si muovono seguendo ritmi ormai conosciuti, convinte che nulla di straordinario stia per accadere. Fino a quando un dettaglio fuori posto, un’attesa insolita o un silenzio improvviso non accendono un campanello d’allarme. E in quel momento, la quotidianità si frantuma, rivelando la fragilità di ciò che sembrava stabile.
Ritrovamento nella zona universitaria di Roma
È in questo contesto che si inserisce la tragedia avvenuta vicino Piazzale delle Province, nel cuore della zona universitaria di Roma. In un appartamento in via Vigevano, un giovane studente fuorisede è stato trovato privo di vita nel bagno della casa che divideva con altri studenti.

L’identità della vittima e la scoperta della coinquilina
La vittima è Lorenzo De Tommaso, venticinquenne originario di Pulsano, in provincia di Taranto. Lorenzo si era trasferito a Roma per frequentare la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università La Sapienza, dove conduceva la vita di tanti studenti che lasciano la propria terra per costruire il futuro altrove.
A scoprire il corpo è stata la coinquilina, che nel pomeriggio di giovedì 27 novembre, dopo aver bussato più volte alla porta del bagno senza ottenere risposta, ha deciso di forzare l’ingresso. Davanti a sé ha trovato Lorenzo privo di sensi. Ha quindi contattato immediatamente il 112, ma quando i sanitari sono arrivati, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.
Il mistero del telefonino scomparso
Uno degli elementi che stanno complicando le indagini riguarda la scomparsa del telefonino del ragazzo. Lo smartphone non è stato trovato nel corso del sopralluogo iniziale e ha fatto la sua ricomparsa solo 24 ore dopo, consegnato da un amico di Lorenzo agli investigatori. Un dettaglio che ha sollevato numerosi dubbi, anche perché il giovane non aveva le chiavi dell’appartamento e non avrebbe potuto recuperare il dispositivo senza accedervi.
Gli agenti della Polizia di Stato stanno ora analizzando il telefono per verificare se contenga elementi utili a ricostruire gli ultimi momenti di vita del ragazzo o eventuali tentativi di eliminare informazioni rilevanti. Le verifiche tecniche saranno cruciali per comprendere se il ritardo nella consegna sia legato a una semplice confusione o a qualcosa di più complesso.

Autopsia e riserbo investigativo
La salma di Lorenzo è stata trasferita in obitorio per l’autopsia e gli esami tossicologici, che dovranno stabilire con precisione le cause del decesso. Al momento non sono stati rilevati segni di violenza, ma gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, consapevoli che l’esito degli esami medico-legali potrebbe ribaltare o confermare completamente le prime ipotesi.
Nella ricostruzione fornita dalla coinquilina, tutto sembrava rientrare nella normalità fino al momento in cui il giovane non è più uscito dal bagno. La porta chiusa, il silenzio insistente e l’assenza di risposta sono stati i primi segnali di un dramma già consumato.
Un dramma che ora lascia un vuoto non solo tra chi lo conosceva, ma anche nell’intera comunità universitaria, dove il nome di Lorenzo De Tommaso è diventato il simbolo di una vita interrotta troppo presto e di domande ancora in cerca di risposte.


