
Pier Silvio Berlusconi conferma ancora una volta la sua posizione di manager italiano con la reputazione online più solida, secondo l’Osservatorio Top Manager Reputation. Il manager guida il settore Media da due anni e resta stabilmente nella top ten generale da 28 mesi, un traguardo che evidenzia la continuità del suo percorso e la fiducia che il pubblico e gli stakeholder ripongono nel suo operato.
Leggi anche: Così Pier Silvio Berlusconi dichiara guerra a Netflix: sfida estrema
Il riconoscimento riflette il percorso di crescita di MFE – MediaForEurope, il gruppo di cui Pier Silvio Berlusconi è amministratore delegato, che negli ultimi anni ha consolidato la propria presenza in Europa. La recente espansione in Germania ha permesso a MFE di operare in sei Paesi: Italia, Spagna, Germania, Austria, Svizzera e Portogallo, grazie all’ingresso nel capitale del gruppo Impresa. Gli analisti sottolineano come questa strategia rappresenti un segnale positivo per il sistema Paese, confermando la capacità di un gruppo italiano di competere con i principali operatori europei.

La classifica Top Manager Reputation
La prima posizione di Pier Silvio Berlusconi va oltre il successo personale e simboleggia la solidità di un progetto industriale che rafforza il ruolo dell’Italia nel panorama audiovisivo europeo. A novembre, con i conti del terzo trimestre, la Top Manager Reputation (topmanagers.it) ha confermato la sua leadership con un punteggio di 87,92, grazie al raddoppio dell’utile di MFE nei primi nove mesi dell’anno.
Al secondo posto si piazza Andrea Orcel (87,40), amministratore delegato dell’UE, seguito da Claudio Descalzi (87,35), AD di Eni, che ha chiuso il terzo trimestre sopra le attese e celebrato i 30 anni di quotazione al NYSE. Al quarto posto troviamo Renato Mazzoncini (86,64), AD di A2A, mentre al quinto sale Carlo Messina (86,01), AD di Intesa Sanpaolo, premiato come European Banker of the Year 2024.
Al sesto posto si posiziona Matteo Del Fante (80,75), AD di Poste, seguito da Alessandro Benetton (80,39). All’ottavo posto sale Stefano Donnarumma (78,75), AD di Ferrovie dello Stato, con attenzione strategica all’alta velocità in Germania. Chiudono la top ten Urbano Cairo (78,73) e Luca de Meo (78,24).

Crescita e conferme nella top 20
La classifica prosegue con le performance di manager come Flavio Cattaneo (73,54), AD di Enel, e Giuseppina Di Foggia (73,50), AD di Terna, entrambe in crescita grazie ai risultati economici positivi e agli investimenti strategici. Seguono Luca Dal Fabbro (72,52), presidente di Iren, e altri nomi di spicco come Pierroberto Folgiero, Cristina Scocchia, Pietro Labriola e Gian Maria Mossa.
Al diciottesimo posto sale Marina Berlusconi (69,79), mentre Giuseppe Castagna (66,93) mantiene la posizione al diciannovesimo. Chiude la top venti Roberto Cingolani (66,14), AD di Leonardo, che con Airbus e Thales crea un colosso europeo dello spazio da 6,5 miliardi di ricavi e 25 mila dipendenti.
Altri nomi in crescita
Nella Top 200 emergono numerosi manager in crescita: tra questi Paolo Gallo (21°), Giovanni Gorno Tempini (31°), Claudio Andrea Gemme (33°), Pasqualino Monti (49°), Carlo Cimbri (51°), Vincenzo Sanasi D’Arpe (67°), Luca Ferrari (97°), Guido Barilla (110°) e Vinicio Mosè Vigilante (131°). Questi risultati sottolineano la dinamicità del panorama manageriale italiano e il ruolo crescente di dirigenti capaci di coniugare visione industriale, sostenibilità e internazionalizzazione.
Il riconoscimento assegnato a Pier Silvio Berlusconi e agli altri manager italiani rappresenta un segnale chiaro: la reputazione online e la solidità del progetto industriale non sono più solo un elemento personale, ma diventano strumenti fondamentali per rafforzare la presenza italiana sui mercati internazionali e consolidare la leadership strategica in settori chiave come media, energia, finanza e tecnologia.


