
Ci sono storie che attraversano una comunità come un brivido inatteso, lasciando dietro di sé il senso di quanto fragile possa essere l’equilibrio della vita quotidiana. La routine, i sorrisi, i gesti semplici che scandiscono le giornate sembrano solidi, immutabili, fino a quando un evento improvviso li spezza, trasformandosi in un dolore collettivo difficile da comprendere. In quei momenti, ciò che resta è la memoria luminosa di chi ha saputo lasciare un segno profondo.
E quando a spegnersi è una figura amata, una presenza che per anni ha accompagnato la crescita di tanti bambini, la perdita diventa uno shock che si allarga come un’onda emotiva. Una voce gentile, una guida sicura, una persona capace di trasformare la sua professione in una missione quotidiana: è questo il ricordo che resta, scolpito nelle parole di chi l’ha conosciuta e nei gesti di chi ora ne piange l’assenza.
Il lutto della comunità di Lentiai
A Lentiai, il cuore della comunità si è fermato con la notizia della morte della maestra Cinzia Pison, venuta a mancare a soli 56 anni. Tutti la conoscevano come la maestra dal sorriso dolce, una donna che aveva dedicato se stessa all’insegnamento con una dedizione rara. Per i bambini era un punto di riferimento, per le famiglie una figura affidabile, capace di unire fermezza e tenerezza in un equilibrio che solo chi ama profondamente il proprio lavoro riesce a trovare.

Il malore improvviso e la corsa in ospedale
La settimana era scorsa come sempre tra impegni scolastici, faccende domestiche e quelle piccole attenzioni quotidiane che riservava ai suoi tre figli. Niente lasciava presagire il dramma. Poi, sabato mattina, il malore improvviso attorno alle 11.30. Non si sentiva bene, si è sdraiata, ma i figli hanno capito che qualcosa non andava: hanno chiamato il 118, e in pochi minuti l’ambulanza l’ha trasferita all’ospedale San Martino di Belluno.
Le condizioni della maestra Cinzia sono peggiorate rapidamente, fino a quando il suo cuore ha smesso di battere poche ore dopo. La causa esatta del decesso non è ancora stata chiarita: sarà l’autopsia a stabilire cosa sia realmente accaduto.
Una perdita che lascia un vuoto profondo
La morte della maestra ha lasciato un vuoto enorme nella scuola primaria di Lentiai, dove era considerata una presenza insostituibile. Vulcanica, energica, sempre piena di idee, affrontava ogni giornata con professionalità e un’umanità che andava oltre i compiti formali del suo ruolo. Per lei insegnare non era solo un mestiere, ma una vocazione autentica, nutrita dal rapporto quotidiano con quei bambini che trattava come figli.
Le colleghe dovranno ora affrontare un compito doloroso: spiegare ai piccoli alunni perché la loro maestra non varcherà più la soglia dell’aula, perché quel sorriso a cui erano abituati resterà solo un ricordo.

Il cordoglio sui social e il ricordo dei familiari
Sul suo profilo Facebook sono apparsi decine di messaggi di cordoglio, testimonianze che raccontano la bellezza d’animo e la capacità di farsi voler bene da chiunque la conoscesse. Tra questi anche quello della sorella Loriana, che ha scritto:
“Che il tuo viaggio sia bello come quello che avevamo immaginato insieme, entrambe insegnanti e tu con la tua dolcezza con i bambini. Che ci sia conforto per chi resta, tutti increduli per una partenza così inaspettata. Un dolore grande”.
Parole che condensano lo sgomento di una famiglia, ma anche di un intero paese che perde non solo una maestra, ma una figura luminosa, capace di lasciare un’impronta indelebile nel cuore di tanti. Una vita dedicata con amore, passione e gentilezza, spezzata troppo presto, ma destinata a vivere nel ricordo di chi ha avuto il privilegio di incontrarla.


