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“Volevo comprare i regali di natale, comprerò 3 bare”. La tragedia di una madre: i figli morti in un incendio

Pubblicato: 02/12/2025 16:24

Le parole che aprono questa storia sembrano scolpite nel dolore: “Pensavo di comprare i regali di Natale, ma ora ci sono solo bare”. È una frase che non ha bisogno di spiegazioni, un grido che attraversa qualunque distanza emotiva e mette a nudo l’abisso in cui una madre è precipitata senza alcun preavviso. La giovane mamma ha pronunciato queste parole quando il suo mondo, costruito attorno ai sorrisi dei suoi tre bambini, si è frantumato nel giro di una notte che nessuno potrà dimenticare.

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Fino a qualche ora prima, quella madre aveva vissuto una mattina normale, di quelle che si consumano in gesti semplici e rassicuranti. Aveva apparecchiato la tavola, aveva riso insieme ai figli di 10, 9 e 7 anni, aveva custodito quei frammenti di serenità che sembrano insignificanti ma che, quando la vita si capovolge, diventano tesori immensi. Li aveva accompagnati alla porta, osservandoli allontanarsi verso un pomeriggio che sembrava scritto nella routine di sempre.

L’incendio che ha distrutto una famiglia

Immagine di una casa bruciata dopo un incendio

Poi era arrivato il buio. Un buio che non aveva nulla a che vedere con la notte, ma che avrebbe inghiottito tutto, senza pietà. Dall’altra parte della città, in quell’appartamento dove i bambini stavano trascorrendo il resto della giornata con il padre, si era sprigionato un incendio improvviso, violento, capace di trasformare un giorno di festa in una catena di eventi irreparabili. Nessuno, a quell’ora, avrebbe immaginato che il destino avesse già iniziato il suo conto alla rovescia.

Immagine di Jourdan Feasby, la madre dei bambini

La chiamata ai soccorsi era partita poco dopo le 22.30. Quando le squadre di emergenza erano arrivate, il fumo aveva già ricoperto tutto come un sudario. Le fiamme erano state domate, ma ciò che avevano lasciato dietro di sé era devastazione. Due dei piccoli non mostravano più segni di vita. La terza, la più piccola, era stata affidata a un’eliambulanza, un frammento di speranza che si sarebbe spezzato poche ore più tardi, in ospedale.

Il dolore inconsolabile di una madre

Immagine di un orsetto di peluche bruciato, simbolo della tragedia

Solo allora, nel cuore della notte, erano emersi i nomi e il luogo della tragedia: tutto era accaduto a Kenosha, nello Stato del Wisconsin, e le vittime erano i tre figli di Jourdan Feasby. Una città sconvolta, un indirizzo diventato improvvisamente il centro di un dolore che nessuno sa spiegare. Le cause dell’incendio sono al vaglio degli investigatori, mentre la donna, sospesa tra incredulità e tormento, ripete a se stessa che se fosse stata lì, li avrebbe portati fuori uno per uno. “O sarei morta con loro”, ha sussurrato senza esitazione, come se quell’idea fosse l’unica via per rendere sopportabile l’insopportabile.

In un video condiviso sui social, Jourdan ha pronunciato una frase che è rimbalzata ovunque: “Erano la mia luce, tutta la luce che avevo”. La nonna dei bambini è stata ricoverata per l’inalazione di fumo, mentre il padre è rimasto chiuso nel silenzio, circondato dai parenti che tentano di proteggerlo da un dolore che travolge tutti. La comunità, intanto, osserva in silenzio i resti anneriti dell’edificio, cercando un senso laddove un senso non esiste.

Un appello dal profondo del cuore

Oggi quella madre si muove tra macerie che non sono solo materiali. Cammina accanto a giocattoli bruciati, segni di vita spezzata, e a domande che nessuno potrà mai soddisfare davvero. “Passi in un attimo dall’avere il tuo mondo intero a non avere più nulla”, racconta con una voce che sembra arrivare da un luogo remoto, oltre le lacrime. È una consapevolezza che pesa come una condanna.

E in mezzo a questo vuoto, Jourdan trova la forza di rivolgersi agli altri. Non chiede denaro, non cerca risposte. Chiede solo un gesto, semplice e immenso: “Abbracciate i vostri bambini. Fatelo davvero. Perché non sapete mai quando sarà l’ultimo giorno”. Una frase che, più che un appello, è un testamento inciso nella tragedia. Una verità che nessuno vorrebbe imparare in questo modo.

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