
Una scossa di magnitudo 3.6 ha interrotto la quiete serale di Messina alle 23.16, quando l’Ingv ha registrato un movimento netto e profondo con epicentro sui monti Peloritani, poco sopra Santo Stefano di Briga, nella fascia jonica della città. L’ipocentro, collocato a circa 49 chilometri di profondità, non ha provocato danni, ma ha generato un’onda di apprensione evidente: il tremore è stato percepito in tutta l’area metropolitana, con vibrazioni brevi e distinte che hanno spinto molti residenti a uscire di casa o a contattare le autorità. Anche a Reggio Calabria la terra ha tremato con chiarezza, accompagnata da un rumore cupo proveniente dal sottosuolo, segnalato da decine di cittadini. Una scossa moderata ma molto avvertita, che ha riportato al centro dell’attenzione la fragilità sismica dello Stretto e la sensibilità dei suoi abitanti anche a eventi non particolarmente intensi.
Prime verifiche e centralini presi d’assalto
Nel giro di pochi minuti i centralini dei vigili del fuoco sono stati sommersi da telefonate arrivate da Messina, dai paesi della costa jonica e dall’area collinare più vicina all’epicentro. I tecnici hanno avviato i controlli di routine nelle zone più esposte, senza riscontrare criticità, crolli o danni a strutture pubbliche o private. Il tremore, percepito come un colpo secco seguito da una leggera oscillazione, ha però impressionato molti residenti, complice l’orario e il silenzio notturno che ha amplificato la sensazione di instabilità. Sui social sono circolati in pochi minuti centinaia di messaggi che descrivevano la scossa come “forte”, “lunga” o “improvvisa”, confermando la percezione diffusa su entrambe le sponde dello Stretto.
Una zona che convive con il rischio sismico
Gli esperti dell’Ingv continuano a monitorare la situazione per valutare l’eventuale presenza di repliche, mentre le due città restano in allerta pur senza alcuna indicazione di pericolo imminente. La sismicità dell’area dei Peloritani e dello Stretto resta tra le più complesse d’Italia: anche eventi moderati, come quello di ieri sera, generano una risposta immediata nella popolazione, segno di una memoria storica ancora viva. Le verifiche proseguiranno nelle prossime ore, ma il quadro al momento resta sotto controllo, in una notte che ha ricordato – ancora una volta – quanto questa fascia di territorio resti legata a un equilibrio fragile, percepibile anche da un solo battito della terra.

