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La lite, poi il dramma di Francesca a 38 anni: è arrivata la peggiore delle notizie

Pubblicato: 03/12/2025 14:22

È deceduta in ospedale Francesca Asinari, la 38enne che sabato sera aveva riportato ferite gravissime dopo essersi sparata alla testa nelle strade di Nole, in provincia di Torino. Nonostante i tentativi dei medici di salvarle la vita, la donna non si è più ripresa ed è morta nelle ultime ore.

La vicenda, sin dall’inizio poco chiara, ha spinto la procura di Ivrea ad aprire un fascicolo d’indagine. Gli investigatori stanno approfondendo due ipotesi: l’eventuale istigazione al suicidio e la mancata custodia dell’arma utilizzata, che non sarebbe stata regolarmente denunciata.

Secondo le prime verifiche, la pistola con cui Asinari avrebbe esploso il colpo apparteneva a un parente defunto. Si tratterebbe dunque di un’arma non registrata, rimasta all’interno dell’abitazione e accessibile senza le necessarie misure di sicurezza.

Il gesto estremo sarebbe avvenuto dopo una discussione familiare. La lite, stando a quanto emerge dagli accertamenti, sarebbe scoppiata a causa dell’acquisto di un cavallo, un progetto che lei desiderava realizzare ma che non era condiviso dal compagno. La tensione crescente avrebbe preceduto la drammatica decisione.

Dopo il litigio, la donna avrebbe preso la pistola e sarebbe uscita di casa dirigendosi verso via Madonna della Neve, una zona isolata e solitamente poco frequentata, ai margini del paese. È lì che avrebbe premuto il grilletto.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Venaria Reale, che hanno subito avviato gli accertamenti. Oltre alle testimonianze dei residenti, gli investigatori stanno analizzando la possibile presenza di telecamere di sorveglianza nella vicina area industriale, per chiarire ogni passaggio della dinamica.

Il compagno della 38enne ha raccontato di aver sentito uno sparo provenire dall’esterno, di essere corso in strada e di aver trovato la donna riversa a terra. È stato lui a chiamare immediatamente i soccorsi, riferendo tutto ai militari giunti poco dopo.

Gli inquirenti, coordinati dalla procuratrice Gabriella Viglione, approfondiscono due filoni: l’eventuale istigazione al suicidio e l’omessa custodia di un’arma, risultata appartenere a un parente deceduto e non regolarmente detenuta dalla 38enne.

Il compagno di Asinari ha riferito di aver sentito un colpo, di essere sceso in strada e di aver chiamato subito il 118. La donna è stata soccorsa e trasferita in ospedale, ma le sue condizioni si sono rivelate subito disperate.

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