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“Voglio vivere”. Paola Marella, quello che trova il figlio nel computer è devastante

Pubblicato: 03/12/2025 17:15

La notizia si concentra sul ritrovamento emotivamente significativo di una cartella sul computer personale della madre, contenente scatti inediti e intitolata con un monito potentissimo: “Voglio vivere”. Questo gesto postumo rivela la straordinaria forza interiore e la determinazione incrollabile con cui Paola Marella, morta all’età di 61 anni, ha affrontato la malattia fino all’ultimo respiro. Il marito, Domenico Traversa, e il figlio Nicola, attraverso la gestione congiunta del profilo social della madre, continuano a onorare la sua memoria, anche istituendo una fondazione dedicata a sostenere la ricerca contro il cancro al pancreas, dimostrando come il suo spirito e il suo lascito siano più vivi che mai.

La cartella “Voglio vivere”: un testamento emotivo

Il cuore della narrazione risiede nella scoperta inattesa fatta da Nicola Marella. Condividendo sui social media alcuni degli scatti inediti presenti in questa cartella, il figlio ha offerto uno sguardo intimo sulla battaglia privata della madre. Egli ha spiegato che la cartella, trovata nel computer dopo la sua scomparsa, era stata nominata da Paola Marella con la frase “Voglio vivere”. Nicola ha descritto questa denominazione non solo come un titolo, ma come un “mantra”, una “verità tanto semplice quanto forte e disarmante” che racchiudeva l’essenza degli ultimi anni di vita dell’architetto. Questo particolare gesto di nominare una raccolta di fotografie con un desiderio così perentorio e fondamentale sottolinea la totale assenza di resa di fronte al destino avverso. Le immagini, custodite privatamente, rappresentano un vero e proprio testamento emotivo, una dichiarazione silenziosa ma fortissima della sua immensa voglia di esistere e di godere di ogni momento, nonostante la diagnosi devastante.

Il ricordo attraverso i social e la fondazione

La decisione di Nicola di condividere pubblicamente questo ritrovamento e le foto più significative è un ulteriore atto di amore e di condivisione del ricordo con tutti coloro che stimavano Paola Marella. Attraverso il profilo social ufficiale, gestito insieme al padre Domenico Traversa, il figlio ha voluto rendere omaggio alla luminosità e al coraggio della madre. Egli ha sottolineato come, pur essendo stata trovata dopo la sua morte, la cartella fosse la testimonianza più eloquente della sua determinazione a non arrendersi. Questo sforzo di mantenere vivo il ricordo di Paola Marella non si limita alla sfera digitale. A un anno dalla sua scomparsa, il marito e il figlio hanno dato vita a una fondazione che porta il suo nome. Questa istituzione ha l’obiettivo concreto e vitale di finanziare la ricerca scientifica per combattere il tumore al pancreas, la stessa malattia che l’ha portata via troppo presto. In questo modo, la memoria di Paola Marella si trasforma in un impegno tangibile e in una speranza per il futuro di altri pazienti.

La figura pubblica di paola marella

Paola Marella non era solo una combattente nella sua vita privata, ma anche una professionista di successo e un volto amato dal pubblico italiano. Architetto stimato, ha raggiunto la grande notorietà grazie alla sua partecipazione a numerosi programmi televisivi su Real Time, dove ha messo in mostra la sua competenza, eleganza e empatia nel campo dell’immobiliare e dell’arredamento. La sua scomparsa, avvenuta prematuramente all’età di 61 anni, ha lasciato un vuoto profondo non solo nella sua famiglia, ma anche tra i suoi ammiratori. Il racconto di Nicola Marella, quindi, unisce la dimensione pubblica di un’icona televisiva con la dimensione privata di una donna che ha lottato con dignità e un sorriso fino alla fine, rendendola un esempio di resilienza e di attaccamento alla vita. La scoperta della cartella “Voglio vivere” offre una prospettiva inestimabile e commovente sul suo ultimo, potente desiderio.

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