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“Sistema elettrico in crisi”. Blackout totale, 3,5 milioni di persone senza luce. Cosa succede

Pubblicato: 04/12/2025 07:34

Il buio non è arrivato in punta di piedi. È stato un collasso improvviso e totale, un silenzio innaturale calato su milioni di vite. Alle prime luci dell’alba, proprio mentre la città cominciava il suo lento risveglio, un ruggito lontano, quasi un sospiro metallico, ha preceduto il nulla. I lampioni stradali sono morti all’unisono, le ventole si sono bloccate a metà giro e i rumori familiari dei frigoriferi si sono spenti.

Nelle case, la gente si è svegliata non per il suono della sveglia, ma per l’assenza di suono, un vuoto che ha subito generato un’inquietudine palpabile. Circa 3,5 milioni di residenti si sono trovati immersi in questa oscurità inattesa, costretti ad affrontare l’inizio di una giornata lavorativa senza l’elemento più essenziale della vita moderna: l’energia elettrica. La capitale, un tempo pulsante, è rimasta priva di luce fin dalle prime ore del mattino, lasciando un’eredità di incertezza e frustrazione.

Blackout totale a Cuba

Il più recente blackout esteso ha gettato nell’oscurità la zona occidentale di Cuba, un evento che ha avuto un impatto diretto su circa 3,5 milioni di residenti. Questo massiccio disservizio ha paralizzato aree cruciali, tra cui la capitale, L’Avana, che si è trovata completamente priva di energia elettrica fin dalle prime ore dell’alba. La notizia del guasto, che ha colpito il Sistema elettrico nazionale (SEN), è stata diffusa ufficialmente dal ministero dell’Energia e delle Miniere. Secondo le comunicazioni ministeriali, l’anomalia si è manifestata intorno alle 5 del mattino, ora locale, lasciando nell’incertezza un’ampia porzione della popolazione. Le autorità, tuttavia, non hanno ancora fornito dettagli chiari e definitivi sulle cause specifiche che hanno innescato questo collasso. Le province colpite e direttamente interessate da questa interruzione comprendono Pinar del Río, L’Avana, Artemisa e Mayabeque, evidenziando la vastità geografica del problema.

L’interruzione di corrente di queste ore non rappresenta un evento isolato, ma si inserisce in un contestodi profonda crisi energetica che affligge l’isola da tempo. Questo blackout arriva, infatti, al culmine di un periodo già segnato da deficit di produzione particolarmente elevati, i quali, nelle settimane immediatamente precedenti, avevano già costretto le autorità a implementare frequenti e prolungate sospensioni quotidiane dell’erogazione elettrica. La fragilità del sistema era già drammaticamente evidente solo pochi giorni fa: il lunedì precedente, un allarmante 59% del territorio nazionale si era trovato senza elettricità a causa della insufficiente capacità di generazione del SEN. Questa sequenza di eventi sottolinea come il sistema stia operando costantemente al limite delle sue capacità.

Aggravamento del deterioramento e blocchi completi

Dalla metà del 2024, la situazione energetica cubana ha assunto le caratteristiche di una vera e propria crisi strutturale. Questa condizione è alimentata principalmente dal progressivo e inesorabile deterioramento degli impianti termoelettrici, che costituiscono la spina dorsale della generazione elettrica nazionale. Il problema è ulteriormente aggravato dalla limitata disponibilità di valuta estera con cui il Paese può acquistare il combustibile necessario per alimentare questi impianti. Senza il carburante adeguato e con una manutenzione sempre più difficile e costosa a causa della carenza di pezzi di ricambio, le centrali sono diventate estremamente inaffidabili. La conseguenza diretta di questa situazione di logorio sistemico è una sequenza di collassi: nel corso dell’ultimo anno, il sistema elettrico nazionale ha registrato ben cinque blocchi totali e completi, a cui si aggiungono numerosi e diffusi cedimenti parziali.

Lentezza del ripristino e le conseguenze sociali

La gestione delle emergenze e la fase di ripristino sono, a loro volta, fonte di notevole criticità. Spesso, il processo di riattivazione del servizio elettrico è caratterizzato da una lentezza esasperante e da una sostanziale mancanza di dettagli ufficiali e trasparenti per la popolazione. Questa assenza di chiarezza alimenta l’incertezza e il crescente malcontento sociale. L’impatto di questa instabilità energetica sulla vita quotidiana dei cittadini è devastante. In alcune regioni dell’isola, le interruzioni di corrente superano regolarmente le 20 ore giornaliere. Queste restrizioni non solo rendono la vita domestica e lavorativa estremamente difficile, ma hanno anche gravissime ripercussioni sull’intera economia cubana. Il settore produttivo e dei servizi è pesantemente frenato, contribuendo a un declino economico che ha visto il Paese perdere circa l’11% del proprio PIL negli ultimi cinque anni. Il malcontento, alimentato sia dalla precarietà della vita quotidiana sia dalla crisi economica persistente, continua a crescere in maniera esponenziale in tutta l’isola.

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