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Papa leone, un terremoto in vaticano: addio all’eredità di bergoglio

Pubblicato: 04/12/2025 18:22
papa prevost

Un vero e proprio scossone ha travolto le sacre stanze del Vaticano. Con una mossa che ha lasciato tutti a bocca aperta, Papa Leone XIV ha deciso di cancellare una delle ultime grandi eredità economiche del suo predecessore, Papa Francesco. Immaginate un dibattito acceso sui soldi, sugli investimenti e su come la Chiesa raccoglie fondi: è esattamente quello che sta succedendo. Questa non è solo una riorganizzazione burocratica, ma un chiaro segnale di un cambio di rotta epocale nella gestione finanziaria della Santa Sede.

La commissione di papa francesco: una chiusura inaspettata

La notizia è di quelle che fanno tremare i palazzi vaticani: Papa Leone XIV ha detto basta alla Commissio De Donationibus pro Sancta Sede, l’organismo voluto da Papa Francesco l’11 febbraio 2025. A farlo sapere è acistampa. La decisione è arrivata tramite il chirografo Vinculum Unitatis et Caritatis, pubblicato il 4 dicembre, e rappresenta una delle scelte più importanti del nuovo pontificato in campo economico. Non solo è stata chiusa la Commissione, ma è stato anche abrogato il suo statuto, rendendo nulli tutti gli atti e i regolamenti finora adottati e cessando dall’incarico tutti i membri.

Dietro le quinte: una scelta meditata

Questa manovra non è frutto del caso. Il testo ufficiale chiarisce che la decisione è stata presa dopo che il Consiglio per l’Economia “ha dedicato particolare attenzione allo studio della suddetta questione, esaminandola nuovamente e consultando esperti del settore”, formulando poi raccomandazioni precise. La Commissione, che contava figure importanti come monsignor Roberto Campisi e l’arcivescovo Flavio Pace, rischiava di entrare in concorrenza con l’Obolo di San Pietro, lo storico strumento per le donazioni dei fedeli. Ora, i beni della Commissione, inclusi i 300 mila euro iniziali da APSA e Governatorato, andranno alla Santa Sede, con il Presidente dell’APSA incaricato della liquidazione.

“Vinculum unitatis et caritatis”: un nuovo capitolo

Il titolo stesso del chirografo, “Vinculum Unitatis et Caritatis”, ci svela l’intenzione di Leone XIV di riscrivere il rapporto economico con la Chiesa in tutto il mondo. Il Pontefice ha sottolineato che “la questione delle donazioni e del fundraising per la Santa Sede rappresenta un importante aspetto del vinculum unitatis et caritatis tra le Chiese particolari e la Sede Apostolica, in particolare dal punto di vista dell’effettivo esercizio del ministero petrino.”

Un cambio di rotta chiaro

Questo chirografo è l’ultimo, ma non l’unico, segnale di un netto cambio di rotta rispetto alla linea di Papa Francesco, che puntava a centralizzare fondi e investimenti. La mossa di Leone XIV arriva in un momento in cui il bilancio vaticano è descritto come “meno emergenziali di quanto si era raccontato nei tempi precedenti.” Non a caso, il Papa ha scelto una gestione più collegiale, come già dimostrato dalla sua precedente decisione di abolire la norma di Papa Francesco che obbligava tutti gli investimenti della Santa Sede a passare attraverso l’Istituto delle Opere di Religione (IOR). L’abrogazione della Commissione, quindi, rafforza questa nuova visione di decentralizzazione e gestione condivisa, riaprendo il dibattito su come la Sede Apostolica debba finanziarsi.

L’obolo di san pietro al centro della scena

La soppressione della Commissione riporta i riflettori sull’insostituibile ruolo dell’Obolo di San Pietro. L’Obolo, con origini che risalgono all’VIII secolo e benedetto da Papa Pio IX nel 1871, è da secoli la spina dorsale del sostegno economico alla missione della Santa Sede. L’anno scorso, l’Obolo ha destinato ben 90 milioni alla Sede Apostolica, dimostrando la sua importanza fondamentale.

Fundraising: una nuova strada

Mentre l’Obolo raccoglie le donazioni dei fedeli, la Commissione soppressa era nata con l’intento di Papa Francesco di centralizzare tutto, convogliando fondi e donazioni verso lo IOR. Tuttavia, la Commissione doveva ancora definire le sue modalità di raccolta, ponendosi come una potenziale concorrente dell’Obolo. Leone XIV, invece, “ha deciso di riaprire il dibattito sulla raccolta fondi,” riconoscendo la necessità di finanziamento per la missione della Santa Sede, ma rifiutando, per ora, la strada della centralizzazione di investimenti e donazioni. Il futuro del fundraising vaticano sarà definito da un gruppo di lavoro che dovrà formulare proposte, i cui componenti saranno scelti dal Consiglio per l’Economia e sottoposti al Romano Pontefice.

Il futuro economico del vaticano: trasparenza e consultazione

La riorganizzazione non si ferma alla soppressione. Leone XIV ha incaricato la Segreteria per l’Economia di nominare un gruppo di lavoro per risolvere le questioni pendenti dopo l’estinzione della Commissione, tenendo informato il Consiglio per l’Economia. Ma l’azione più significativa è l’istituzione di un nuovo gruppo di lavoro con il compito di formulare proposte concrete sulla questione generale del fundraising e definire una struttura appropriata.

Questo nuovo organismo, i cui componenti saranno proposti al Pontefice tramite la Segreteria di Stato, segna la volontà di Leone XIV di affrontare la raccolta fondi con un approccio innovativo e consultivo. L’obiettivo è chiaro: garantire il finanziamento della missione della Santa Sede, ma attraverso un modello più collegiale e trasparente, abbandonando i tentativi di accentramento del pontificato precedente. La mossa di Leone XIV è un segnale forte: il dibattito finanziario in Vaticano è più acceso che mai, e la sua gestione, per ora, sembra orientarsi verso la pluralità e la consultazione, piuttosto che verso la stretta centralizzazione.

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Ultimo Aggiornamento: 04/12/2025 18:24

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