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La nuova legge elettorale a misura di maggioranza: proporzionale e premio per far vincere la destra

Pubblicato: 05/12/2025 13:38

ROMA – La partita sulla legge elettorale entra nel vivo. Da settimane, sulla scrivania dei vertici di FdI, Lega e Forza Italia circola un documento riservato che analizza nel dettaglio tre possibili modelli di voto per il 2027. Un dossier tecnico, ma con una chiara direzione politica: individuare la formula più sicura per blindare la stabilità della coalizione. Si tratta di un’“Analisi sulla legge elettorale per il 2027”, un fascicolo che esamina numeri, rischi e potenziali vantaggi delle alternative attualmente in campo.

Tre scenari, un favorito: il proporzionale con premio al 55%

Lo studio mette a confronto l’attuale sistema, una versione rivista del Tatarellum e un proporzionale con maxi-premio di maggioranza, che appare l’opzione preferita all’interno della coalizione. Nel dossier si legge chiaramente che, con la legge vigente, «è evidente che si corrono grandi rischi» di stabilità, soprattutto alla luce dei sondaggi. Anche il Tatarellum aggiornato — privo di collegi uninominali, con un listino bloccato e l’indicazione del candidato premier — non scalda più di tanto gli animi. A destra cresce lo scetticismo: troppe le «trattative con gli alleati» necessarie per distribuire i seggi sicuri, con il rischio che il listino finisca per favorire i partiti minori più che i big della coalizione.

La terza ipotesi, invece, piace e convince. Il modello prevede proporzionale puro, l’eliminazione degli uninominali e l’assegnazione del 55% dei seggi alla coalizione che superi la soglia del 40% dei voti validi. Soglia di sbarramento fissata al 3%, per tutti: coalizzati e non. Una formula che aprirebbe spiragli anche a forze esterne ai poli, come Azione di Carlo Calenda.

Il nodo del Senato e l’architettura dei collegi

Lo scenario preferito ripropone i collegi plurinominali del Rosatellum, con le stesse ripartizioni territoriali. Il dossier avverte però che il vero punto debole è il Senato, storicamente più complesso da conquistare: l’articolo 57 della Costituzione impone una distribuzione regionale dei seggi. Per blindare una maggioranza a Palazzo Madama, si suggerisce un premio «di almeno 29 seggi» e la conquista di «52 collegi», mentre alla Camera ne servirebbero «100».

Maggiore incertezza nell’opposizione: Schlein avverte

Il documento, pur interno alla maggioranza, sarebbe già stato illustrato informalmente ad alcuni esponenti dell’opposizione — non a Elly Schlein. La segretaria del Pd mantiene una linea prudente: «Non ci hanno fatto vedere nulla, ma quando arriverà una proposta la valuteremo, siamo una forza seria». Nessun via libera anticipato, però: «La legge elettorale perfetta non esiste, ma il presupposto sbagliato è il premierato». E affonda: «Il governo risolva i problemi degli italiani, non i suoi».

Un messaggio che suona come avvertimento, mentre il centrodestra accelera verso il sistema che sembra reputare più solido per vincere — e governare — il 2027.

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