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“Non è colpa degli immigrati ma…”. Sicurezza, Concita De Gregorio lo dice e si scatena di tutto

Pubblicato: 05/12/2025 20:11

Nel confronto sempre più acceso sul tema della sicurezza, le parole pronunciate da Concita De Gregorio nel corso di È sempre Cartabianca hanno acceso un nuovo livello di discussione pubblica. La giornalista ha infatti espresso una posizione che si discosta dalle interpretazioni più ricorrenti, indicando nei comportamenti dei più giovani il fulcro dell’allarme sociale che attraversa molte città italiane. Le sue osservazioni, pronunciate in diretta televisiva, hanno immediatamente generato un acceso dibattito politico e mediatico.

Durante la trasmissione condotta da Bianca Berlinguer, De Gregorio ha affermato che l’emergenza sicurezza non sarebbe legata in modo diretto all’arrivo di immigrati irregolari, considerazione spesso evocata nel confronto politico. «Non vedo questo problema legato agli immigrati irregolari, mi sembra una forma di propaganda questa. Vedo piuttosto un’emergenza legata alla giovane età», ha dichiarato la giornalista, sottolineando come la questione vada letta con maggiore attenzione e lontano da semplificazioni ideologiche.

I giovani

Le dichiarazioni sono arrivate in un momento in cui il dibattito pubblico si concentra sulle baby gang, sui gruppi giovanili violenti e sul fenomeno dei cosiddetti maranza, spesso citati quando si parla di degrado nelle periferie. È all’interno di questo scenario che De Gregorio ha inserito la propria analisi, indicando come elemento centrale la presenza crescente di adolescenti coinvolti in episodi di violenza o comportamenti illegali. «Vedo un aumento importante di comportamenti violenti da parte dei ragazzi molto giovani, tutto sommato la microcriminalità a volte cresce, a volte decresce, si tende a tenere sotto controllo finché si può, ma quello che è aumentato è la microcriminalità legata ai ragazzini», ha spiegato, evidenziando una tendenza che, a suo avviso, merita un’attenzione prioritaria.

Secondo la giornalista, le fluttuazioni della microcriminalità fanno parte della dinamica storica delle grandi aree urbane, ma ciò che starebbe cambiando è la fascia d’età coinvolta. Per De Gregorio, questo elemento rappresenta una vera emergenza sociale, più rilevante della provenienza o dello status giuridico dei giovani protagonisti di alcuni episodi di cronaca.

Il confronto sulle responsabilità e la questione immigrazione

Le parole della giornalista hanno inevitabilmente toccato uno dei terreni più sensibili del dibattito politico italiano. Le discussioni relative all’integrazione e ai gruppi di seconda generazione, in particolare quelli di origine nordafricana o araba presenti nelle periferie, sono spesso utilizzate per collegare il tema della sicurezza ai flussi migratori. De Gregorio, però, ha messo in guardia dai rischi di letture semplificate, sostenendo che l’associazione automatica tra immigrazione incontrollata e criminalità possa trasformarsi in un racconto fuorviante e funzionale a narrazioni propagandistiche.

Il suo intervento ha così aperto un nuovo fronte nella discussione pubblica, spingendo a interrogarsi sulle radici sociali dei comportamenti devianti tra i giovanissimi e sulle responsabilità condivise tra famiglie, istituzioni scolastiche e contesti urbani. Una riflessione che, secondo molti commentatori, si inserisce in un tema destinato a restare centrale nel dibattito sulla sicurezza urbana delle città italiane.

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