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“Stanno volando”. Sondaggi politici, allarme per la destra! Proprio loro stanno rimontando

Pubblicato: 06/12/2025 09:11

La recente rilevazione statistica condotta da Tecnè per l’agenzia Dire fornisce uno spaccato interessante e, per certi versi, inatteso del panorama politico italiano. Sebbene le variazioni percentuali registrate nell’ultimo mese possano sembrare minime, l’analisi del trend complessivo rivela una dinamica significativa: l’intero schieramento del cosiddetto “campo largo” dell’opposizione ha registrato un guadagno di consensi, seppur lieve, mentre il blocco di maggioranza mostra risultati più altalenanti. Questo movimento, anche se basato su frazioni di punto, suggerisce un lieve ma percepibile riequilibrio delle forze in campo, a circa un anno e mezzo dalle prossime elezioni politiche. Il quadro generale resta dominato da una forza, ma le opposizioni mostrano segnali di ripresa con una crescita coordinata.

Il primato indiscusso di Fratelli d’Italia e le oscillazioni del centrodestra

Il partito di Fratelli d’Italia (FdI) continua a mantenere una posizione di assoluta predominanza, consolidandosi come la prima forza politica del Paese. Nel sondaggio Dire-Tecnè, FdI si attesta al 31%, un dato che, pur registrando un lievissimo calo dello 0,1% rispetto al mese precedente, evidenzia un margine di sicurezza impressionante su tutti gli altri attori politici, sia all’interno che all’esterno della coalizione di governo.

Questa percentuale riflette un consenso stabile e profondo, che non sembra scalfito dalle dinamiche interne agli alleati né dalle mosse delle opposizioni. Tuttavia, il blocco di centrodestra nel suo complesso presenta un andamento meno uniforme. Forza Italia (FI), infatti, vede i suoi consensi scendere all’11%, perdendo ben lo 0,2% rispetto alla rilevazione precedente. Al contrario, la Lega di Matteo Salvini riesce a compensare in parte questa flessione, crescendo dello 0,2% e raggiungendo l’8,5%. La distanza tra FI e Lega si conferma significativa, con ben due punti e mezzo che relegano il Carroccio al ruolo di terza forza della maggioranza, nonostante il buon rendimento alle recenti elezioni regionali in Veneto. Nonostante queste oscillazioni, il punteggio aggregato del centrodestra resta superiore al 50%, mantenendo un vantaggio consistente sulle opposizioni, quantificabile in circa sette punti, un dato che, se confermato in sede elettorale, chiuderebbe di fatto la competizione.

La crescita coordinata del Campo largo

Sul fronte delle opposizioni, il dato più rilevante è la simultanea crescita di tutte le principali forze politiche che potrebbero confluire nel futuro “campo largo”. Questa dinamica, che vede ogni singola forza guadagnare un decimo o due, si traduce in un incremento complessivo di circa lo 0,6% per l’area. Il Partito Democratico (PD), pur restando a grande distanza da FdI, consolida la sua posizione come principale partito di opposizione, arrivando al 21,8% con un aumento dello 0,1%. Il Movimento 5 Stelle (M5s) segue questa tendenza positiva, salendo all’11,6% con un incremento dello 0,1%. Anche le formazioni minori che gravitano attorno a quest’area registrano un segno più: Alleanza Verdi-Sinistra (Avs) raggiunge un significativo 6,1%, aumentando anch’essa dello 0,1%. Ancora più in basso, ma in crescita, si collocano Italia viva (Iv) di Matteo Renzi, che guadagna un decimo portandosi al 2,1%, e +Europa, che fa registrare il maggiore incremento percentuale tra i partiti del campo largo, salendo di uno 0,2% e raggiungendo l’1,8%.

Sebbene gli aumenti siano individualmente modesti, il fatto che tutte queste forze politiche abbiano registrato una crescita nello stesso periodo temporale indica un potenziale di aggregazione di consensi che, nell’ultimo mese, ha permesso al blocco di opposizione di guadagnare sette decimi in totale. Questo suggerisce che, a livello elettorale, c’è un movimento di opinione che, pur non essendo ancora coalizzato a livello nazionale, sta mostrando un trend unitario in controtendenza rispetto alla stabilità del blocco di maggioranza.

Azione e gli altri: la posizione degli attori minori

Un discorso a parte merita il partito di Azione guidato da Carlo Calenda, che in questo momento si è autoescluso dalla dinamica bipolare tra centrodestra e campo largo. Azione si attesta al 3,2% ma è l’unica forza politica significativa a registrare un brusco calo rispetto alla rilevazione precedente, perdendo ben lo 0,4%. Questo dato evidenzia la difficoltà dei partiti centristi che non si schierano esplicitamente in una delle due grandi coalizioni di mantenere la stabilità dei consensi, suggerendo una polarizzazione crescente del voto. Nonostante il vantaggio del centrodestra rimanga elevato e la vittoria, in teoria, sia data per scontata con un anno e mezzo di distanza dalle elezioni, il fattore più interessante da monitorare è proprio la lenta ma costante ripresa del campo largo. Il guadagno complessivo di sette decimi in un mese è un segnale che le opposizioni possono ancora tentare di erodere il divario e rendere la prossima competizione elettorale meno scontata.

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