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“Stanchezza, vomito, dolori”. Per 20 anni vive con questi sintomi, poi la diagnosi shock: ecco cosa aveva

Pubblicato: 06/12/2025 14:29

Immagina di vivere per oltre vent’anni con un dolore inspiegabile, stanchezza cronica e sintomi che nessuno riesce a decifrare. È la terribile realtà che ha rischiato di costare la vita a una giovane donna e madre di due figli. Solo di recente, quando la sua condizione è diventata così grave da minacciare la colonna vertebrale, i medici hanno finalmente scoperto la verità dietro anni di tormento: una malattia davvero particolare.

Questa ragazza di 28 anni ha convissuto per la maggior parte della sua vita con sintomi debilitanti come vomito, vertigini e una fatica estrema. Incredibilmente, i medici le dicevano che era solo ansia o depressione. “Il mio dolore è stato sottovalutato, sono stata trattata come se fossi una tossica che voleva le medicine. Ho iniziato a mettere in dubbio la mia salute mentale”, ha raccontato alla stampa. Aveva solo 9 anni quando le fu prescritto un antidepressivo! Ma la situazione è precipitata nell’aprile 2024, con una drastica perdita di peso e malnutrizione. Una risonanza magnetica ha rivelato il dramma: i legamenti che uniscono il cranio alla colonna vertebrale erano pericolosamente lassi, esponendola al rischio di “decapitazione interna”.

La diagnosi che ha cambiato tutto

Una donna con il collo che indica instabilità cranio-cervicale

La protagonista di questa incredibile storia è Katlyn Brooks, dal Michigan, Stati Uniti. Lei stessa ha descritto la sensazione agghiacciante: “sentiva la testa cadere come fosse una bambola: bastava un movimento brusco per causare la disarticolazione del cranio dalla colonna vertebrale”. Un incubo a occhi aperti.

Immagine che rappresenta la malattia di Katlyn Brooks

Finalmente, Katlyn Brooks ha scoperto di soffrire di Hypermobile Ehlers-Danlos Syndrome (hEDS). Dopo essere stata rimbalzata da un medico all’altro nel suo Stato, è riuscita a farsi operare all’inizio del 2025 presso l’Università di Cincinnati. L’intervento, mirato a stabilizzare la giunzione cervico-cranica, è riuscito e le ha salvato la vita. Oggi Katlyn convive con una mobilità compromessa e dovrà affrontare una nuova operazione nel gennaio 2026 per correggere ulteriori danni. Nonostante tutto, non ha perso la speranza di recuperare la sua autonomia.

Cos’è la sindrome di Ehlers-Danlos

Immagine di una cabina medica, simbolo di diagnosi e cura
Immagine simbolica della malattia, forse una rappresentazione dei tessuti connettivi

La hypermobile Ehlers-Danlos syndrome (hEDS) è una forma della sindrome di Ehlers-Danlos che colpisce il tessuto connettivo, quel tessuto fondamentale che sostiene articolazioni, pelle, organi e vasi sanguigni. Si manifesta principalmente con un’eccessiva mobilità articolare, dovuta a legamenti troppo elastici. Questo provoca dolori cronici, instabilità, affaticamento e disturbi che possono coinvolgere anche il sistema autonomico e l’apparato gastrointestinale. Purtroppo, non esiste ancora un test genetico specifico, e la diagnosi si basa sui criteri clinici, spesso confusi con ansia o depressione, proprio come nel caso di Katlyn. L’hEDS è una condizione cronica e può causare complicanze gravi come l’instabilità cranio-cervicale, dove i legamenti non riescono più a sostenere adeguatamente la testa, con rischi neurologici potenzialmente letali. Una storia che ci ricorda l’importanza di ascoltare sempre il nostro corpo e di non arrendersi mai nella ricerca della verità.

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