
Il cuore di Milano è andato in difficoltà nel pomeriggio, quando la tradizionale accensione dell’Albero di Natale ha attirato migliaia di persone trasformando piazza Duomo in un enorme imbuto. La pressione della folla ha bloccato interi flussi, creando ingorghi umani che hanno reso impossibile muoversi in più direzioni. Chi era rimasto al centro della piazza ha raccontato di lunghi minuti trascorsi quasi senza potersi spostare, in una situazione percepita come soffocante e poco gestita. Il risultato è stato un pomeriggio complicato, segnato da proteste e da una mobilità completamente compromessa in una delle zone più affollate della città.
A peggiorare la situazione è stata una combinazione di eventi e strutture ravvicinate: oltre al grande Albero dedicato ai giochi Milano-Cortina, un maxischermo installato per la Prima della Scala prevista domani ha ristretto ulteriormente gli spazi, contribuendo alla formazione di veri muri di persone. La Galleria Vittorio Emanuele II, già sovraccarica dal mattino, è diventata impraticabile anche per chi cercava di procedere lentamente lungo i lati. Le strade di accesso alla piazza hanno retto pochi minuti: via Ugo Foscolo, via San Raffaele, via Silvio Pellico si sono trasformate in corridoi bloccati, senza margine per un deflusso ordinato.
Vie bloccate e lamentele per il caldo e la pressione della folla
Molti presenti hanno riferito di aver avuto difficoltà a respirare e di essersi ritrovati immobile in mezzo alla calca senza alcuna indicazione su come uscire. I passaggi tra piazza dei Mercanti e via Giuseppe Mengoni sono stati tra i più critici, con un accumulo costante di persone che impediva persino di tornare indietro. Chi è riuscito a spostarsi ha parlato di momenti di inquietudine e della sensazione di essere in una situazione potenzialmente pericolosa, dove ogni spinta o movimento brusco avrebbe potuto peggiorare ulteriormente il quadro.
Sui social sono circolati video e segnalazioni che ritraggono la piazza completamente ferma, con commenti che lamentano una gestione insufficiente dei flussi e un’organizzazione considerata inadatta a un afflusso così massiccio. Tra i commenti più condivisi spiccano quelli che evocano altre situazioni critiche del passato e invitano a non sottovalutare mai l’impatto di eventi ad alta concentrazione di pubblico. L’episodio rilancia così il tema della sicurezza nei grandi raduni cittadini, soprattutto in vista delle festività che porteranno nuove iniziative nel centro di Milano.


