
Il primo E-Prix del nuovo Mondiale si è trasformato in un attimo in un brivido collettivo, quando la vettura di Martí si è sollevata da terra, ha colpito un’altra monoposto e si è schiantata sull’asfalto, riducendosi quasi in pezzi. Una scena violentissima, che ha fatto ammutolire il circuito brasiliano prima che arrivasse il sospiro di sollievo: il pilota è uscito illeso, grazie anche all’halo che ha protetto il capo dallo schianto.
La dinamica è esplosa negli ultimi metri della corsa, quando la Cupra del giovane spagnolo ha tamponato due auto che stavano rallentando per il regime di Full Course Yellow, entrando in contatto con le loro ruote e decollando sopra la testa di Muller. La macchina ha compiuto un volo impressionante prima di ricadere pesantemente sulla pista, mentre i detriti si disperdevano in rettilineo e il pubblico restava paralizzato osservando il caos.
Bandiera rossa e finale dietro Safety Car
Quando il silenzio è calato sulla pista, Martí si è liberato da solo dall’abitacolo, visibilmente scosso ma senza ferite. Un esito quasi incredibile, che ha spinto i commissari a fermare immediatamente la gara con una bandiera rossa al 29° giro per permettere ai soccorritori di verificare le condizioni dei piloti e ripulire il tracciato invaso dai frammenti. L’intervento si è protratto diversi minuti, prima della ripartenza dietro Safety Car che ha trasformato l’ultimo tratto in un giro lanciato.
Da lì, Dennis ha mantenuto il controllo e ha chiuso davanti a tutti, in una conclusione inevitabilmente segnata dal grande spavento e dall’eco dell’incidente che aveva appena sconvolto la corsa.
Le cause e i dubbi sulla comunicazione in gara
Secondo quanto ricostruito negli istanti successivi, Martí non avrebbe percepito in tempo il passaggio al regime di neutralizzazione, con le vetture davanti rallentate in modo repentino come previsto dal regolamento. Il suo ritardo nella reazione, unito alla velocità del rettilineo, ha creato l’effetto-catapulta che ha generato il volo spettacolare e la distruzione quasi totale della monoposto.
La Direzione gara valuterà ora se ci siano state criticità nella gestione del Full Course Yellow, mentre il paddock continua a interrogarsi su come evitare che un rallentamento improvviso possa trasformarsi, ancora una volta, in un impatto potenzialmente devastante. La buona notizia, almeno questa volta, è che nessuno si è fatto male.


