
Morte David Rossi, una nuova consulenza tecnica potrebbe cambiare radicalmente la lettura della morte dell’ex capo della comunicazione di Mps precipitato nel vicolo di Monte Pio il 6 marzo 2013. Per la prima volta, una simulazione 3D realizzata con criteri aggiornati e verificabili metterebbe in discussione la superperizia del 2022 che parlava di suicidio. Le nuove immagini saranno presentate in esclusiva a Le Iene, nel servizio di Marco Occhipinti e Roberta Rei.
La simulazione che smentisce il suicidio
L’ingegnere forense Giuseppe Monfreda, specialista del software Virtual Crash, ha elaborato un modello tridimensionale costruito sulle esatte misure del corpo di Rossi, ricavate da una TAC 3D. Il risultato sarebbe inequivocabile: la dinamica della caduta non sarebbe compatibile con un gesto volontario.
Monfreda spiega che il corpo, nella simulazione ufficiale del 2022, è rappresentato in posizione innaturale: parallelo al muro, con le braccia sollevate e le gambe tese verso il basso. Il video reale mostra invece Rossi con il braccio sinistro alzato, il destro lungo il corpo e una traiettoria di caduta obliqua e distante dal muro, coerente con l’assenza di abrasioni sugli abiti.
La nuova simulazione, eseguita con la versione aggiornata del software, riproduce con un’elevata fedeltà (circa il 95%) la dinamica osservata dalle telecamere. Da qui la conclusione: Rossi sarebbe stato trattenuto e poi rilasciato, non sarebbe mai rimasto appeso alla sbarra per poi lasciarsi cadere.
Le criticità della perizia ufficiale
Gli ingegneri del team hanno rilevato anomalie anche nella metodologia adottata in passato. Il software utilizzato dall’università La Sapienza sarebbe stato una versione obsoleta, la 3.0, incapace di simulare correttamente il movimento di un corpo prima dell’impatto. Inoltre, secondo lo studio, né Ris né Sapienza avrebbero avuto una licenza valida del programma.
La simulazione del 2022 risulterebbe dunque non solo tecnicamente superata, ma anche incapace di riprodurre gli scenari ipotizzati nella perizia parlamentare: un’eventuale caduta volontaria, infatti, avrebbe comportato urti ai polsi contro il davanzale, lesioni mai riscontrate sul corpo di Rossi.
La reazione della famiglia: “Lo dice la fisica, mio padre è stato ucciso”
Per Carolina Orlandi, figlia della moglie di Rossi, la nuova analisi rappresenta un punto di svolta: “Oggi non parliamo più di opinioni, lo dice la fisica: mio padre è stato ucciso”.
La famiglia, sconvolta ma determinata, chiede che la procura competente riapra il caso sulla base delle nuove prove scientifiche.
Il messaggio di Carolina è insieme un grido di dolore e un appello alla giustizia: “La nostra famiglia è saltata per aria. E chi ha sbagliato festeggia il Natale con i suoi cari. Mia madre no. Ora vogliamo una procura coraggiosa che apra un’indagine per omicidio”.
Un caso che continua a dividere
La Commissione parlamentare d’inchiesta del 2021 aveva già evidenziato lesioni incompatibili con la caduta e anomalie investigative, pur confermando nella sua relazione finale la tesi del gesto volontario. La nuova ricostruzione digitale, però, rimette tutto in discussione.
Se confermata, potrebbe rappresentare l’elemento che mancava per riaprire ufficialmente una delle vicende più controverse della recente storia giudiziaria italiana.


