
La famiglia Tramacere «smentisce in maniera categorica», per voce del legale Tommaso Valente, le indiscrezioni circolate l’8 dicembre riguardo a una presunta volontà di denunciare Dragos Ioan Ghermuscu. I parenti della 27enne non ritengono che il giovane abbia avuto un ruolo coercitivo nell’allontanamento della ragazza e ribadiscono piena adesione alla ricostruzione della Procura. «Smentiamo le voci di una possibile denuncia che la famiglia non ha intenzione di presentare nei confronti di chicchessia, perché non ritiene che ci sia coinvolgimento di alcuna persona nell’allontanamento di Tatiana», dichiara l’avvocato. «La tesi della volontarietà dell’allontanamento, del resto, è sostenuta dalla Procura di Lecce e pertanto non è previsto che la ragazza venga sentita dalla polizia giudiziaria».
Gli 11 giorni nella mansarda e il ritrovamento
Tatiana, studentessa universitaria di Nardò, si era resa irreperibile il 24 novembre, interrompendo ogni comunicazione con la famiglia dopo aver detto che sarebbe andata a Lecce per motivi di lavoro. Quella stessa sera aveva incontrato Dragos e lo aveva seguito nella sua mansarda, dove è rimasta per undici giorni senza mai uscire. Il ritrovamento è avvenuto dopo la perquisizione dell’abitazione disposta dalla Procura, quando i carabinieri l’hanno trovata in stato di choc, nascosta in un armadio con un coltello in mano. Subito dopo è stata trasferita in ospedale e poi riaccompagnata a casa dai familiari.

Le condizioni della 27enne e i nodi ancora irrisolti
A colpire maggiormente è il racconto del padre, Rino Tramacere, che riferisce di aver trovato la figlia «smagrita, sofferente, incapace di reggersi in piedi». Una condizione fisica che lascia aperti interrogativi sulle sue reali condizioni durante i giorni trascorsi nell’abitazione di Dragos. Restano senza risposta i dubbi su ciò che sia accaduto in quelle ore e sul motivo per cui la giovane fosse priva di forze nonostante, secondo il racconto del ragazzo, fosse libera di muoversi.
La linea della famiglia e le prossime mosse
«Tatiana ora sta molto meglio», assicura l’avvocato Valente, spiegando che la giovane ha scelto di parlare solo in una trasmissione Rai, soluzione condivisa con la famiglia che intende proteggerla in una fase così delicata. Per il momento non sono previsti ulteriori atti giudiziari, mentre la Procura continua a valutare gli elementi raccolti.


