
Violenza spaventosa in Italia: una ragazza ha raccontato di aver subito una terribile aggressione sessuale da parte di tre uomini, che l’avrebbero bloccata e costretta a dei rapporti contro la sua volontà. La denuncia shock è stata fatta dalla stessa vittima, che ha ricevuto pronta assistenza medica dopo la sconvolgente rivelazione.
Serrate le indagini per chiarire l’esatta dinamica dei fatti. L’allarme è scattato intorno alle 3 di notte di domenica 7 dicembre dall’ospedale Pertini, dove la ventitreenne è stata accompagnata e soccorsa. Sul posto i carabinieri che hanno avviato indagini per fare piena luce sulla vicenda. La studentessa ha anche descritto gli aggressori come cittadini nordafricani che si sarebbero poi allontanati a piedi facendo perdere le proprie tracce.
Questa la denuncia di una ragazza poco più che 20enne che ha raccontato di aver vissuto un incubo poco dopo la mezzanotte di domenica fuori dalla stazione Jonio. Era appena uscita dalla metro quando è stata aggredita e poi lasciata in strada.
I carabinieri della compagnia Montesacro supportati dai colleghi del Nucleo investigativo di Roma, dopo aver acquisito la denuncia, hanno avviato approfonditi accertamenti. Al vaglio le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza, sia interne alla metro sia per strada, e il racconto di eventuali testimoni. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire anche i momenti precedenti all’aggressione denunciata dalla ragazza per chiarire se i tre presunti responsabili l’abbiano seguita dentro il convoglio e magari siano scesi alla stessa fermata o, al contrario, se l’abbiano eventualmente incrociata casualmente all’uscita dalla stazione.

A lanciare l’allarme proprio la vittima che, dopo i presunti abusi, è andata in ospedale e ha raccontato l’incubo vissuto in quei terribili minuti.

Sul fatto indaga ora la procura di Roma che ha aperto un fascicolo per violenza sessuale. È ora caccia ai tre uomini che, dopo la violenza, si sono dileguati, mentre gli inquirenti stanno verificando il racconto della vittima, per avere più indizi possibili sull’accaduto.
Al setaccio le telecamere della zona ma anche quelle interne alla metro, per identificare i tre aggressori ma anche per capire se la stessero già seguendo o se l’abbiano incontrata appena scesa dal convoglio.


