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“Siamo devastati”. Musica sotto choc, il cantante ucciso a coltellate: arrestato il figlio

Pubblicato: 10/12/2025 08:07

Nella tranquilla cornice residenziale, un dramma inatteso ha squarciato il silenzio serale. Le prime informazioni diffuse dalle autorità parlano di un intervento d’urgenza avvenuto dopo una chiamata che segnalava una violenta aggressione all’interno di un’abitazione. La polizia, accorsa rapidamente, si è trovata davanti a una scena che ha richiesto fin da subito la massima cautela.

Gli agenti, entrando nella casa, hanno individuato un uomo in gravissime condizioni, colpito più volte con un’arma da taglio. I paramedici hanno tentato ogni manovra possibile, ma la situazione è apparsa irrecuperabile. L’uomo è stato dichiarato morto sul posto, mentre l’area veniva immediatamente messa in sicurezza per permettere i primi rilievi.

Morto il cantante candidato ai Grammy Jubilant Sykes, arrestato il figlio

Le autorità hanno poi confermato che la vittima era un artista molto noto negli ambienti musicali, nome che ha scosso tanto il mondo della musica quanto la comunità locale: Jubilant Sykes. Aveva 71 anni. Secondo quanto ricostruito, in casa si trovava anche il figlio della vittima, Micah Sykes, 31 anni, che è stato preso in custodia senza alcuna resistenza. Le forze dell’ordine non hanno fornito ulteriori dettagli sul suo stato legale, né è noto al momento se sia assistito da un avvocato.

È stata inoltre recuperata un’arma ritenuta compatibile con l’omicidio, mentre gli investigatori stanno lavorando per chiarire dinamiche e motivazioni di una vicenda che appare ancora piena di ombre. La morte di Sykes rappresenta una perdita enorme per la scena musicale americana. Nominato ai Grammy nel 2010 per il miglior album classico con Bernstein: Mass, opera in cui interpretava il Celebrante, l’artista aveva costruito una carriera capace di attraversare generi e palcoscenici prestigiosi.

Nel 1990 aveva calcato il palco del Metropolitan Opera interpretando Jake nella produzione di The Gershwin’s Porgy and Bess, confermando un talento che nel tempo avrebbe continuato a imporsi con eleganza e originalità. Nato e cresciuto a Los Angeles, era considerato un baritono dalla presenza magnetica, come ricordato anche in una recensione del New York Times del 2008 che ne elogiava il carisma in Mass. Un talento versatile, capace di muoversi con naturalezza da un repertorio all’altro, senza mai perdere quella profondità interpretativa che lo rendeva immediatamente riconoscibile.

Lui stesso aveva sintetizzato il suo rapporto con la musica in un pensiero rimasto nel cuore dei molti che lo seguivano: “Il mio canto è come respirare: è un’estensione di me. Non lo considero straordinario. È la mia passione”, aveva dichiarato alla NPR in un’intervista del 2002. Una frase che oggi risuona con ancora più forza, mentre amici, colleghi e appassionati cercano di fare i conti con la scomparsa improvvisa di un artista che aveva fatto della voce il suo universo.

Dal mondo della musica si sono infatti levate numerose voci. Alcuni colleghi del Metropolitan Opera hanno pubblicato messaggi commossi sui social, definendo Sykes “una presenza unica, capace di portare luce in ogni sala prove”. Un direttore d’orchestra con cui aveva collaborato spesso ha scritto che “il suo timbro rimarrà una delle esperienze sonore più memorabili della mia carriera”. Anche diversi cantanti jazz e pop, affascinati dalla sua naturale capacità di attraversare i generi, lo hanno ricordato sottolineando come “poteva passare da un’aria lirica a una ballad contemporanea con la stessa intensità emotiva”. Le reazioni hanno continuato ad arrivare per tutta la giornata, segnando la misura dell’eredità lasciata dall’artista.

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