
Si avvicina l’udienza del 18 dicembre, appuntamento destinato a chiarire un passaggio fondamentale nelle indagini su Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi in concorso con ignoti o con Alberto Stasi. La perita super partes Denise Albani illustrerà le sue conclusioni sull’incidente probatorio, esiti che non dovrebbero riservare sorprese, considerando che la genetista ha già condiviso con le parti sia i dati delle analisi sia la perizia depositata nei giorni scorsi.
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Il nodo centrale riguarda il materiale genetico rinvenuto sotto le unghie della vittima, elemento che aveva portato all’avvio dell’incidente probatorio lo scorso marzo. La dottoressa Albani ha confermato quanto stabilito in precedenza dai consulenti sia della Procura sia della difesa di Stasi: il cromosoma Y appartiene alla famiglia dell’indagato, ma il quantitativo è troppo ridotto per essere considerato scientificamente attendibile. Rimane inoltre impossibile stabilire come quel materiale sia finito sotto le unghie di Chiara Poggi: contaminazione, contatto diretto o indiretto sono tutte ipotesi che non possono essere verificate con certezza.

I dubbi sulla traccia 33 e la nuova attribuzione
Ulteriori incertezze riguardano la cosiddetta traccia 33, l’impronta individuata sulla parete destra della scala interna della villetta di Garlasco. Si tratta di un elemento che soltanto nelle ultime indagini la Procura ha ricollegato ad Andrea Sempio. Nel 2007 l’intonaco era stato prelevato e consumato durante le analisi, che non avevano rilevato tracce di sangue. All’epoca, però, quell’impronta non era stata considerata utile ai fini investigativi e non si era proceduto ad alcuna comparazione. La recente attribuzione all’indagato è dunque un passaggio nuovo, ma resta da capire se verrà confermata l’assenza di sangue: un elemento decisivo per stabilire se l’impronta possa essere stata lasciata prima o durante l’omicidio.
Al momento né Procura né difesa hanno richiesto un incidente probatorio dedicato. La questione verrà affrontata più avanti, eventualmente in sede processuale.

Indagini in corso e attesa degli ultimi elaborati tecnici
La Procura renderà pubblici gli elementi raccolti solo dopo la chiusura delle indagini. Fino a quel momento altre consulenze e accertamenti rimangono in riserbo, condizione che coinvolge tutte le parti. A pochi giorni dall’udienza resta dunque aperta una domanda centrale: cosa potrebbe davvero imprimere una svolta al caso?
La risposta potrebbe arrivare dalla relazione del Ris di Cagliari relativa alla Bloodstain Pattern Analysis (BPA), l’esame che analizza forma e distribuzione delle tracce ematiche per ricostruire le dinamiche dell’omicidio. Il 9 giugno i carabinieri e i tecnici del Ris hanno effettuato un nuovo sopralluogo nella villetta di Garlasco, mappando in 3D l’intera scena per attribuire una collocazione precisa agli schizzi di sangue e alle tracce presenti, inclusa quella 33. La relazione è stata depositata, ma resta da acquisire quella della super consulente Cristina Cattaneo, incaricata di effettuare ulteriori accertamenti sul sospettato. Di recente l’esperta ha rilevato peso, altezza e altre caratteristiche antropometriche di Sempio, elementi utili a verificare eventuali compatibilità con la scena del crimine.
Una volta disponibili entrambe le relazioni, accusa e difesa potranno delineare con maggiore precisione le loro strategie, in un’indagine che continua a rimanere aperta su più fronti e che vede nei prossimi giorni un passaggio cruciale per stabilire il futuro del procedimento.


