Vai al contenuto

Morte Diana Canevarolo, ipotesi omicidio: “Autopsia parla di un’aggressione fatale”

Pubblicato: 11/12/2025 09:26

L’autopsia svolta sul corpo di Diana Canevarolo, 49 anni, ha delineato un quadro che si allontana dall’ipotesi iniziale dell’incidente, orientando gli investigatori verso la pista di una aggressione fatale. La donna era stata trovata all’alba del 4 dicembre in una pozza di sangue nel cortile di casa, in un contesto che aveva immediatamente sollevato interrogativi sulla dinamica dei fatti. Il decesso è avvenuto dopo alcuni giorni di agonia in ospedale, mentre gli accertamenti medico-legali, durati oltre sei ore, hanno permesso di raccogliere elementi utili alla ricostruzione dell’episodio.
Leggi anche: Tragedia in Italia, morta Diana Canevarolo, la scoperta shock dopo l’autopsia

Secondo quanto emerso dagli esami, le ferite riscontrate sarebbero incompatibili con una caduta accidentale. La consulenza medico-legale ha infatti evidenziato lesioni sul lato sinistro del cranio che appaiono coerenti con un atto violento. Un dettaglio che potrebbe spingere nelle prossime ore la Procura ad aprire un fascicolo per omicidio contro ignoti, aprendo ufficialmente il fronte investigativo più temuto.

Ricostruzione delle ultime ore

La donna era stata trovata agonizzante alle 5 del mattino, davanti al basculante del garage della palazzina nella quale viveva insieme al compagno di 62 anni e al figlio di 19. Il ritrovamento, avvenuto nel cortile del condominio, aveva lasciato fin da subito dubbi sulla natura dell’episodio, anche a causa delle condizioni in cui versava la 49enne. Il successivo trasporto in ospedale non era riuscito a scongiurare il tragico epilogo, avvenuto dopo alcuni giorni di ricovero.

Il legale della famiglia, l’avvocato Cesare Dal Maso, ha confermato che l’autopsia punta a escludere la caduta come causa scatenante. Le ferite, ha spiegato, mostrerebbero caratteristiche più vicine a un’aggressione, rendendo necessarie ulteriori verifiche su ciò che è avvenuto in quella fascia oraria. Un quadro che apre numerose domande ancora senza risposta.

Uccide la moglie, poi va al bar: il risultato dell'autopsia sul corpo di Natalia, morta in casa a Gradara

Indagini e nuove verifiche degli inquirenti

Le forze investigative hanno già sentito familiari e amici della vittima per ricostruire gli ultimi movimenti di Diana Canevarolo e comprendere se vi fossero segnali o situazioni sospette nei giorni precedenti. Intanto, sul luogo del ritrovamento sono state individuate tracce di sangue anche nei pressi di una panchina distante circa un metro e mezzo dal corpo, un elemento che potrebbe suggerire uno spostamento o una prima fase dell’aggressione avvenuta in un punto diverso rispetto al garage.

L’abitazione nella quale la donna viveva con il compagno e il figlio è stata posta sotto sequestro. Sarà oggetto di ulteriori rilievi da parte della polizia scientifica, che dovrà verificare la presenza di eventuali segni di colluttazione, tracce biologiche o elementi che possano collegare l’interno della casa all’episodio avvenuto nel cortile. Parallelamente, sono già al vaglio degli inquirenti i filmati delle telecamere di sorveglianza dell’area, acquisiti per monitorare gli spostamenti registrati nelle ore cruciali.

La ricerca di eventuali presenze sospette

L’obiettivo delle autorità è individuare eventuali presenze estranee allo stabile condominiale che potrebbero essersi aggirate nella zona del garage nelle prime ore del mattino del 4 dicembre. La ricostruzione temporale indica quell’orario come il momento plausibile dell’aggressione, un dettaglio che rende indispensabile l’analisi approfondita dei movimenti registrati nel perimetro dell’edificio.

Gli investigatori stanno quindi lavorando per integrare testimonianze, riscontri forensi e immagini di videosorveglianza, con l’intento di delineare il profilo di chi potrebbe aver colpito la donna. Un lavoro che procede su più fronti, mentre la comunità resta in attesa di chiarimenti e la famiglia di Diana spera in una verità che possa dare un volto a chi l’ha aggredita.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure