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Gli sciacalli all’opera sulla tragedia di Corinaldo: la raccolta fondi che non esiste

Pubblicato: 03/01/2019 21:24

È una piaga che non si riesce ad evitare in un mondo spietato che spesso e volentieri si fa cieco senza esserlo. È accaduto  a Torino, dopo i fatti di Piazza San Carlo a giugno del 2017, è accaduto dopo il disastro ferroviario al Pioltello nel maggio scorso e si è ripetuto ancora il 16 agosto del 2018 ad appena 48 ore dal crollo del ponte Morandi. Anche oggi, a distanza di quasi 20 giorni dalla tragedia di Corinaldo, gli sciacalli sono entrati in azione.

Tragedia di Corinaldo: lucrare sul dolore

Non c’è umanità, non c’è dignità né onore nel pensiero di poter guadagnare sulla morte di povere persone eppure, non è la prima volta che un pensiero così indegno diventa realtà. C’è una tristezza infinita nell’atto di rubare, sottrarre effetti personale, guadagnare sulle spalle del dolore e della morte ma questo non è un limite o, qualora così fosse, c’è chi può e riesce superarlo. C’è chi infatti, ad appena 20 giorni dalla tragedia di Corinaldo, sulla tragedia in cui hanno perso la vita 6 persone ha pensato di lucrare.

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Il giovane Daniele Pongetti che gli amici chiamavano “Il Pongio”, morto nella tragedia di Corinaldo. Foto/Instagram

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Attenzione alla raccolta fondi: tutta opera degli sciacalli

Il nome di una vittima, il nome di un giovanissimo ragazzo morto mentre attendeva che sul palco salisse il suo idolo, circondato da coetanei come lui ivi per divertirsi solamente, usato per guadagnare soli, per impietosire entrare nel cuore delle persone, giocare sul dolore e i sentimenti, lucrare. Sono stati i parenti e gli amici di Daniele Pongetti in queste ore a denunciare il disgustoso accaduto su Instagram. Esiste una pagina infatti con questo nome danielepongetti_raccoltafondi, come fotografia profilo ha un cuore rosso e nuovamente la scritta “raccolta fondi”. Non manca nemmeno la descrizione biografica: “Link per donare qualcosina con Paypal al povero ragazzo Daniele. Il ricavato andrà al suo migliore amico che lo darà alla famiglia di Daniele“.

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Ecco come, sfruttando il nome della vittima, gli sciacalli hanno architettato la truffa

Un invito schifoso alla luce del fatto che, questa pagina, non esiste e non è frutto del pensiero dei parenti di Daniele. Dietro la pagina instagram si muove di fatto uno/più sciacalli non ancora identificati che spacciandosi come una pagina di raccolta fondi per la morte del giovane ragazzo, morto a Corinaldo, stanno cercando di truffare il buon cuore di terzi.

Ultimo Aggiornamento: 03/01/2019 21:26