Via la figura del singolo che detiene in mano il potere in favore del collegio: è questa la prospettiva che avanza sempre più e che travolge improvvisamente Inail e Inps. A sancirlo potrebbe essere il decreto legge messo a punto dal governo gialloverde.
Commissariamento in vista per Inps e Inail: il decreto riforma gli istituti?
L’istituto di previdenza sociale e quello di assistenza contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali – INPS e INAIL – potrebbero essere riformati a partire dai vertici. Sembra che sia proprio questo uno degli obiettivi del governo italiano che la prossima settimana potrebbe inserire nel decreto legge una piccola postilla che riguarda, per l’appunto, i numeri uno dei due istituti nazionali. Una decreto legge, quello gialloverde, che fa perno sue due grandi novità: la Quota 100 e il Reddito di Cittadinanza a cui, ora, si aggiunge l’ipotesi di ristrutturare Inail e Inps.
Tito Boeri e De Felice, l’ipotesi fa cadere le teste
Cosa significa nel concreto il progetto del governo che potrebbe divenire realtà? Le teste di Tito Boeri, presidente dell’Inps, e di Massimo De Felice, presidente dell’Inail, cadrebbero nell’immediato. Al posto dei due, in carica il primo fino al 16 febbraio prossimo e l’altro fino al 15 novembre del 2020, si verrebbe a creare un collegio amministrativo composto da più figure – un numero ancora incerto che si aggira intorno ai 6 membri – lo stesso che era stato di fatto eliminato da Berlusconi e Tremonti nel 2010. Qualora l’ipotesi divenisse realtà ovviamente il collegio non sarebbe la prima realtà possibile: in attesa di quelle che sarebbero delle votazioni, salirebbero temporaneamente al potere dei commissari. Esiste inoltre un’ulteriore ipotesi che riguarda proprio i commissari stessi: questi, una volta in carica, potrebbero concorrere per l’eventuale nuova presidenza dei due rispettivi istituti. Sarebbe d’altronde una storia che si ripete: a Gian Paolo Sassi e Antonio Mastrapasqua spettò proprio questa sorte.