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Lecca un citofono per 3 ore: ancora mistero sulle ragioni

Pubblicato: 11/01/2019 16:20

Di reati se ne sentono a migliaia ogni giorno e le stranezze, ormai, ci sorprendono ben poco. Ma è impossibile non rimanere perplessi (e quasi increduli) davanti a quello che è accaduto la notte del 5 gennaio in California, più precisamente a Salinas, circa 100 miglia a sud di San Francisco. Roberto Daniel Arroyo, un uomo di 33 anni, è rimasto per 3 ore a leccare il citofono di una abitazione, scelta apparentemente in maniera casuale.

Lecca il citofono per tre ore

Le telecamere che sorvegliavano la casa si sono attivate quando hanno percepito la presenza umana davanti alla porta. La proprietaria, Sylvia Dungan, ha dichiarato: “Io non ero presente in quel momento, ma i miei figli sì. Sono stati allertati dal sistema di sorveglianza solo quando è stato rilevato un movimento vicino alla porta d’ingresso“. Sono stati i bambini a chiamare le forze dell’ordine, svegliati nel cuore della notte dall’allarme. La polizia ha riconosciuto facilmente Arroyo grazie, prima di tutto, alla nitidezza del filmato. L’uomo, in più, aveva già avuto piccoli precedenti penali. Infatti, era stato già arrestato in precedenza per reati quali resistenza a pubblico ufficiale e per essere stato trovato sotto effetto di narcotici. Questo ha reso ancora più semplice l’identificazione.

Ancora nessuna spiegazione

Per il momento, non sussiste alcun tipo di reato, niente per cui possa essere realmente incriminato, a parte l’accusa di furto, perché Arroyo avrebbe rubato delle prolunghe utilizzate per alimentare gli addobbi natalizi. Il caso è stato affidato all’Ufficio del Procuratore Distrettuale della contea di Monterey, che non riesce ancora a trovare una spiegazione logica all’accaduto. La proprietaria di casa e madre dei bambini conclude, tirando un sospiro di sollievo: “Da una parte ci ridi su, perché, tecnicamente, non ha fatto del male a nessuno, non ha infranto nulla. Per fortuna però, esistono questi tipi di sistema di sorveglianza“. Nulla di certo dunque, la polizia non si sbilancia. D’altronde, è davvero difficile indagare nei meccanismi che muovono e governano la mente umana.