Dal 14 agosto del 2018, la vita di Genova non è più la stessa e a nulla giova il ciclico scorrere dei mesi per rinvigorire l’anima di città distrutta. Il crollo del Ponte Morandi ha segnato un punto di non ritorno per la vita del capoluogo ligure che oggi, a distanza di 5 mesi, torna a sperare di nuovo con l’annuncio del sindaco, Marco Bucci.
Genova riparte dal viadotto sul Polcevera
Genova prova a ripartire, a risollevarsi dalle macerie del viadotto Polcevera, o meglio noto come Ponte Morandi, crollato il 14 agosto scorso provocando la morte di 43 persone e più di 550 sfollati. Dal 14 agosto, la vita della città di è fermata nel respiro, nell’attimo in cui è rimasto intrappolato un crollo che ha dilaniato l’intera popolazione, nota per sapersi rialzare sempre ma questa volta la caduta è stata rovinosa. Oggi, come dicevamo, Genova ritorna a sperare partendo da una nuova data, quella del 15 aprile del 2020.

Firmato il contratto, il 15 aprile del 2020 il ponte sarà percorribile
“Il ponte dovrà essere visibile, almeno per quanto riguarda gli impalcati, a fine 2019 – queste sono le parole di Marco Bucci, il sindaco di Genova nonché commissario per la ricostruzione del Ponte Morandi – Dovrà essere percorribile dal 15 aprile del 2020“. Parole che accompagnano un momento importante per la città ovvero la firma del contratto unico per l’affidamento dei lavori. A Genova, ora, non resta che ripartire e lo farà il 31 marzo, data ufficiale dell’inizio dei lavori di ricostruzione che, parallelamente, comporterà l’inizio della vera e definitiva demolizione.

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Il 31 marzo inizia la demolizione-ricostruzione
“Vogliamo rispettare i tempi e vogliamo che sia un’opera di cui si ricorderanno non solo a Genova ma anche in tutta l’Italia” chiosa Bucci. Rincuoranti per la popolazione anche le parole del celebre architetto Renzo Piano: “Sarà un ponte durevole, che stia in piedi mille anni, ci sono ponti romani che durano ancora oggi. Bello, solido, semplice – dichiara l’architetto che ha donato il suo progetto per il nuovo viadotto – Non possiamo dimenticare che è una tragedia che ci porta qua, i ponti non devono e non possono crollare; oggi si firma un documento, ma si è già iniziato a lavorare da qualche tempo, con una collaborazione costruttiva, sono molto contento perché c’è un bel team, si tratta di edificare, una bellissima parola“.
Immagine in evidenza: Ansa