Julen, un altro bambino caduto nel pozzo, come la storia di Alfredino, tanto nota in Italia. Le ricerche del piccolo sono durate 13 giorni, poi il recupero del suo cadavere. La Spagna intera ha tenuto il fiato sospeso ma alla fine non c’è stato niente da fare. Intanto sono stati resi noti i primi risultati dell’autopsia effettuata all’Istituto di Medicina Legale di Malaga.
I risultati dell’autopsia
Stando all’autopsia, per il piccolo Julen è stato riscontrato un “trauma-encefalico importante” e anche “molteplici traumi compatibili con la caduta“. Il piccolo infatti è stato ritrovato a 71 metri di profondità e sarebbe caduto rapidamente verso il basso, in caduta libera. A rivelarlo il delegato del governo spagnolo Rodriguez Gomez de Celis. In ogni caso al momento le autorità spagnole hanno fatto sapere che proseguiranno le indagini per capire come si siano svolti i fatti quel giorno e per capire se ci siano delle responsabilità.
Le parole del padre
Nella giornata di ieri, in un audio diffuso dal giornale El Pais, il padre del piccolo Julen ha raccontato di quel 13 gennaio, quando suo figlio è precipitato. “Mi sono precipitato subito, appena ho saputo che mio figlio era caduto nel pozzo. Ho tolto come ho potuto le pietre attorno alla buca, che prima erano state usate per coprirla. Ho cercato di prenderlo. Ho sentito mio figlio piangere“. Josè Rosellò ha aggiunto: “In quel momento stavo facendo la legna, mia moglie era al telefono per avvertire che non sarebbe andata al lavoro. Mi aveva chiesto di controllare Julen, lui si è allontanato, la cugina ha urlato ‘il bambino’. Tutti sono corsi verso di lui, ma era tardi“.