Stamattina, dopo 13 giorni, è stato estratto dal pozzo il corpicino senza vita del piccolo Julen. Era caduto in un pozzo non segnalato a Totalàn, vicino Malaga il 13 gennaio. I soccorritori non sono riusciti a salvarlo. Ora, il padre racconta quello che è successo, le sue sono parole strazianti.
Le parole del padre di Julen
In un audio diffuso dal giornale spagnolo El Pais, Josè Rosellò, il padre del piccolo Julen è tornato con la mente a quel 13 gennaio e ha ammesso con disperazione: “Sono arrivato tardi“.
Poi ha raccontato i drammatici momenti subito successivi alla caduta di Julen nel pozzo, spiegando come abbiano tentato di aiutarlo senza, purtroppo, avere successo: “Mi sono precipitato subito, appena ho saputo che mio figlio era caduto nel pozzo. Ho tolto come ho potuto le pietre attorno alla buca, che prima erano state usate per coprirla. Ho cercato di prenderlo. Ho sentito mio figlio piangere“. Era una giornata tranquilla fino a quel tragico momento. La famiglia era insieme ad alcuni parenti e stavano facendo un picnic a Totalàn, Josè Rosellò ha raccontato: “In quel momento stavo facendo la legna, mia moglie era al telefono per avvertire che non sarebbe andata al lavoro. Mi aveva chiesto di controllare Julen, lui si è allontanato, la cugina ha urlato ‘il bambino’. Tutti sono corsi verso di lui, ma era tardi“.
Nessun miracolo per Julen
Josè Rosellò ha il cuore infranto. I genitori del piccolo Julen solo due anni fa, nel 2017, avevano perso un altro figlio, di appena 3 anni a causa di un infarto. Ora, si trovano a fare i conti con la perdita di Julen, precipitato a 2 anni e mezzo in un pozzo largo 25 centimetri ma profondo ben 110 metri. Non c’è stato nulla da fare, neanche il robot-sonda è riuscito a facilitare il suo salvataggio, il tunnel scavato non era abbastanza ampio per recuperarlo. Dopo 13 giorni dentro il pozzo, avrebbe potuto salvarlo solo un miracolo che, purtroppo, non si è verificato.