Enrica Bonaccorti è un volto simbolo della TV italiana. Nota al grande pubblico come conduttrice, autrice di programmi di successo e in seguito opinionista, si appresta a spegnere 70 candeline sulla torta di compleanno.
Eppure, nonostante la fortissima personalità, la Bonaccorti è stata costretta a combattere per tutta la vita con una bizzarra patologia. La conduttrice ne ha parlato apertamente in un’intervista rilasciata a DiPiù. Oggi, cosciente del disturbo, combatte altre battaglie, come quella con la Rai, che ha sospeso il suo spot.
La prosopagnosia
La malattia che affligge la Bonaccorti ormai da anni è definita prosopagnosia. Si tratta di un disturbo di origine nervosa che impedisce al soggetto di associare i nomi ai volti. “È come se d’improvviso mi dimenticassi di chi ho davanti. Non associo i volti ai nomi e posso parlare con qualcuno tutta la sera ma poi il giorno dopo… niente“.Una patologia che gli ha procurato non poche incomprensioni con i suoi interlocutori. “Non sa quanto può essere imbarazzante. Socialmente può creare problemi, specie per chi come me lavora nel mondo dello spettacolo e vive di relazioni. Non sa quanta gente si offende e quante gaffe ho fatto“.
Eppure si tratta di un disturbo che coinvolge circa il 2% della popolazione. “Da quando sono piccola ho difficoltà a ricordarmi delle persone anche dopo averci trascorso del tempo insieme. È un problema serio che affligge oltre il 2% della popolazione mondiale, anche Brad Pitt” ha fatto presente al settimanale.
Rai e Mediaset cancellano la sua campagna
Molto vicina alla sfera del pubblico cittadino, specie di ambito sanitario, Enrica Bonaccorti ha deciso di prestare il suo volto alla campagna Obiettivo Risarcimento. Si tratta di uno spot che invita pazienti e cittadini a segnalare casi di malasanità. Una campagna che ha subito scatenato la reazione di medici e personale ospedaliero. La bufera sollevata dalla Sanità è costata allo spot una momentanea sospensione sui canali Rai e Mediaset.
Intanto le reti attendono che sulla questione si pronunci l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, per prendere una decisione definitiva a riguardo.