Il piccolo Arthur Keeling, un bambino sorridente di 14 mesi, è morto lo scorso 14 gennaio al Royal Stoke University Hospital, nel cuore dell’Inghilterra. La famiglia Keeling abita a Silverdale, in provincia di Stoke-on-Trent. I suoi genitori, Darren e Georgia, si son accorti che qualcosa non andava mentre giocava con le sorelline Martha e Nancy. Il bimbo aveva la febbre, così gli hanno dato una medicina a base di paracetamolo adatta ai bambini. Mai si sarebbero aspettati che, nel giro di sole 5 ore, il loro figlioletto non ci sarebbe stato più, ucciso dalla sepsi.
Leggi anche: Selina muore di sepsi a 2 anni: ricoverata per febbre ma mandata a casa sa un “medico molto giovane”
Le condizioni di Arthur son peggiorate in fretta
La temperatura ha continuato a salire e Arthur a sentirsi sempre più stanco. Poco dopo, quando hanno cambiato il suo pannolino, i genitori hanno notato delle strane macchie violacee sul suo corpo. Preoccupati, Darren e Georgia hanno chiamato subito un medico ed un’ambulanza, che ha trasportato il bambino in ospedale. Qui i medici hanno scoperto che si trattava di sepsi, infezione che si propaga rapidamente. I dottori hanno tentato in ogni modo di salvarlo con lavaggi, rianimazione cardio-polmonare e attaccandolo ad una macchina che lo aiutasse a respirare. Ma dopo diversi arresti cardiaci, il cuore del piccolo Arthur ha smesso definitivamente di battere.

Sepsi: diversi tipi di infezione e sintomi
La sepsi è la principale causa di morte per infezione al mondo, e solo in Inghilterra miete circa 40mila vittime all’anno. Non va confusa con la setticemia, che è un caso specifico di sepsi legata alla batteriemia e non ad altre infezioni. I sintomi più evidenti della sepsi, in generale, sono respiro affaticato, pallore, febbre, nausea e spossatezza.
La famiglia Keeling ora cerca di risollevarsi
I genitori di Arthur sono affranti, le altre due figlie chiedono dov’è il loro fratellino. Il padre, in un’intervista, ha detto di sentirsi sollevato che le due siano ancora troppo piccole per capire davvero cosa è successo. La famiglia Keeling ha avviato una raccolta fondi a sostegno dell’ospizio Donna Louise, che accoglie giovani malati terminali. Qui hanno portato Arthur per l’ultimo saluto. Tramite le interviste rilasciate, Darren e Georgia Keeling hanno inoltre esortato i genitori inglesi a fare attenzione ad ogni piccolo sintomo e ricorrere subito ai medici. Nel caso di Arthur non c’è stato nulla da fare, in molti altri, invece, questo potrebbe far la differenza fra la vita e la morte di un piccolo innocente.
