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Strage Erba, ritrovato scatolone con 5 buste di reperti mai analizzati

Pubblicato: 13/02/2019 17:36

Un cellulare, un mazzo di chiavi, un abbonamento, un affilacoltelli, una tanica, 8 coltelli. Questi oggetti erano in casa di Raffaella Castagna e Azouz Marzouk quando la Castagna, sua madre Paola Galli, il figlio Youssef e la vicina di casa Valeria Cherubini morirono trucidante uccisi a coltellate e poi bruciati dalla fiamme che coinvolsero tutto l’appartamento il giorno della strage di Erba.

5 plichi: serviranno alla revisione?

Questi oggetti, fino a poco tempo fa, erano perduti: sono stati recentemente ritrovati in uno scatolone smarrito, e non erano mai stati esaminati. Si pensava, anzi, che i reperti fossero stati presi e distrutti nell’inceneritore. Ora la procura si occuperà di esaminarli, come raccontato da Le Iene (che da settimane si interessa del caso, tra numerose polemiche) e si cercherà di capire se uno o più di quegli oggetti può essere fondamentale nell’ottica di una revisione del caso.

Del cellulare e delle chiavi, si sa solo per ora che non appartenevano né a Raffaella Castagna, né ad Azouz Marzouk e tuttora non si sa a chi appartengano.

raffaella castagna youssef
Raffaella Castagna e il figlio Youssef

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Speranze della difesa per la revisione

Se una macchia di sangue può fare, in un caso giudiziario, la differenza tra assoluzione e colpevolezza, figuriamoci uno scatolone intero di reperti. Si tratta, peraltro, di reperti di tipo alquanto sospetto: armi, coltelli, una tanica di benzina. Le Iene presenta questi reperti come una possibile porta d’accesso verso la via della liberazione per Olindo e Rosa, che dopo un primo momento di confessione, hanno sempre decretato la loro innocenza. Le condanne sono però arrivate in corte di Cassazione, e la coppia di Erba è tuttora in carcere con una condanna all’ergastolo che pende sopra le loro teste.

olindo rosa carcere

L’avvocato Fabio Schembri, della difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, ha dichiarato: “Il fatto che non ci sia il verbale è sospetto tanto che lo stesso Tribunale ha proceduto con una procedura di verificazione. Ne prendiamo atto ed attendiamo che il Tribunale in modo trasparente ci spieghi cosa è accaduto, in modo che si faccia chiarezza”.