Una scelta che molti definirebbero azzardata, ma che potrebbe effettivamente migliorare la vita dei dipendenti e dei loro animali domestici. L’azienda veneta Ball Beverage ha infatti inserito nel nuovo contratto integrativo la possibilità per i suoi dipendenti di prendere 8 ore di permesso l’anno per occuparsi della salute del proprio cane o gatto. Ne parla il Corriere Veneto.
Azienda veneta punta sul benessere degli animali domestici
A Nogara, in Veneto, si trova la sede della multinazionale del packaging per bevande Ball Beverage. Proprio questa azienda ha deciso di fare un passo avanti in materia di welfare aziendale puntando anche sul pet care. Dal primo gennaio, mese in cui è entrato in vigore il contratto integrativo, sarà possibile per tutti e 150 dipendenti dell’azienda prendere otto ore di permesso all’anno per occuparsi del proprio animale domestico, senza alcuna limitazione di specie. Tutto ciò per venire incontro alle esigenze dei proprio lavoratori che molto spesso hanno difficoltà a incastrare gli orari del lavoro con quelli del veterinario. “Ci siamo confrontati con altre realtà che stanno investendo molto sul welfare aziendale” racconta Enrico Bassi, capo delle risorse umane, da cui è partita l’idea, dell’azienda di Nogara, “e importato un modello sperimentato altrove. Ma siamo sicuramente gli unici nel nostro territorio ad aver fatto una proposta simile”.
Non è l’unico benefit per i dipendenti
Non è questo l’unico servizio di cui possono godere i dipendenti della Ball Beverage. Mensa gratuita, bonus natalizi, lavanderia, il punto di raccolta per gli acquisti fatti online. Inoltre vengono dati due giorni in più di congedo parentale di quanto previsto dalla legge e sono aumentati anche i permessi per il lutto familiare fino al terzo grado di parentela. Con tutta probabilità prossimamente l’azienda nogarese punterà anche a dare sostegno nel campo dell’istruzione, dando una mano nell’acquisto di testi scolastici.
Solo qualche mese fa la Ball Beverage è stata al centro di alcune proteste per aver licenziato, il giorno di Natale, circa 80 dipendenti chiudendo da un giorno all’altro la filiale di San Martino, in Abruzzo: a quanto pare per delocalizzare la produzione in Serbia e investire nella sede di Nogara.