Emanuele Vezù, imprenditore di un’azienda di Peraga di Vigonza (Padova), la Ital Service, è stato trovato impiccato e con le mani legate all’interno del suo ufficio: è stato ritrovato da una moglie e da un operaio.
Si propende per il suicidio
L’uomo non avrebbe lasciato messaggi per spiegare il gesto: si propende, infatti, per l’ipotesi del suicidio. È anche possibile che ci siano motivi economici dietro al gesto compiuto. Pare, infatti, che l’azienda stesse vivendo una crisi economica, come ha confermato il fratello dell’imprenditore a Il Corriere della Sera: “C’erano delle difficoltà, anche perché l’avvento di Internet ha cambiato il mercato. Ora la gente preferisce l’e-commerce, comprare su Amazon piuttosto che andare dal rivenditore”.

Travato da moglie e dipendente
La preoccupazione, stamane, è nata dal fatto che quando l’operaio è arrivato ed ha suonato il campanello com’era solito fare, nessuno gli ha aperto. A quel punto avrebbe deciso di chiamare al telefono del titolare per farsi aprire e, vedendo che Vezù non rispondeva, ha chiamato la moglie che è arrivata sul posto ed ha aperto la porta. All’ingresso in ditta, l’orribile scoperta: nonostante i tentativi di soccorrere l’uomo non c’era più nulla da fare.
Nonostante il dettaglio delle mani legate possa sembrare sospetto, alcune fonti riportano che secondo gli inquirenti potrebbe essere stato proprio l’uomo a legarsele, per resistere all’istinto di sopravvivenza.
Nessun segno di malessere
Emanuele Vezù aveva 57 anni, era sposato ed aveva 2 figli. La mattina della morte non aveva manifestato comportamenti che potessero far pensare a un gesto del genere: Vezù aveva fatto colazione tranquillamente ed era uscito di casa.