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Il documentario su Neverland rischia di distruggere Michael Jackson

Pubblicato: 08/03/2019 15:10

La nebulosa nata intorno alle accuse di molestie sessuali su minori a carico di Michael Jackson non si è dissolta, anche ora che il re del pop è morto da 10 anni.

Un documentario andato in onda su HBO tra il 3 e il 4 marzo sta seminando il panico tra i fan dell’artista, ed ha provocato lo sdegno della sua famiglia: si tratta di due testimonianze di persone ora adulte che sostengono di essere state molestate mentre soggiornavano a Neverland, la faraonica residenza di Michael Jackson. Il documentario, Leaving Neverland, ha provocato diverse reazioni tra cui la decisione di alcune radio di non diffondere più le canzoni della popstar.

Il lato oscuro del pop?

Leaving Neverland racconta la storia di Wade Robson e di James Safechuc, che vissero a Neverland diverso tempo e con il consenso delle loro famiglie. Come è noto, spesso Jackson invitata bambini vittime di situazioni di disagio o povertà a vivere a casa sua, che egli stesso aveva progettato come il paradiso per qualsiasi bambino. Giostre, divertimenti, junk food: tutto era pensato per compiacere ragazzi giovani. Safechuc e Robson raccontano però che dietro a una facciata di magia ci sarebbe stato un mondo di abusi e molestie. In molti hanno definito raccapriccianti le testimonianze contenute nel documentario e le ripercussioni sono state numerose: il ranch Neverland, che è in vendita, è passato da un valore di mercato di 100 milioni di dollari, a 31.

Ripercussioni sulla sua eredità

L’eredità di Michael Jackson è stata compromessa dal documentario, così come la sua reputazione musicale, in quanto pare che 23 stazioni radio canadesi abbiano deciso di mettere al bando le canzoni del Re del pop. Al contempo, i creatori dei Simpson hanno deciso di togliere la voce a un personaggio presente in un episodio, che era stato doppiato da Jackson. “Ci sembrava l’unica opzione possibile”, ha detto J. Brooks, produttore esecutivo della serie.

Nonostante i fan siano molto preoccupati per la reputazione della popstar, non lo è sua figlia Paris Jackson, che su Twitter scrive: “Pensate realmente che sia possibile distruggere il suo nome? Credete realmente che abbiano una possibilità di farlo? Rilassatevi e state in pace”