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Luca Varani, il ricordo della fidanzata: “Me scoppia er core de dolore”

Pubblicato: 11/03/2019 12:39

Sono passati 3 anni dalla sera in cui Manuel Foffo e Marco Prato, sotto l’effetto di stupefacenti e alcol, hanno deciso di imbarcarsi nel più atroce degli esperimenti: per dirlo a parole loro, “provare a uccidere una persona”. Drammatica vittima dei loro esperimenti da incubo sarebbe stato Luca Varani, 23enne romano.

Lo scorso 5 marzo, a 3 anni dalla sua morte, la fidanzata Marta Gaia Sebastiani ricorda con dolore e commozione il suo ragazzo: nelle sue parole c’è grandissima rabbia per quanto accaduto, insieme alla voglia di ricordare una persona uccisa in modo inspiegabile.

Un ricordo che non svanisce

Per ricordare il suo Luca, Marta Gaia usa il romanesco verace: “Famo che sta’ cosa la scrivo cosi’ perché cosi’ me va’ “, scrive sul suo profilo Facebook. Lei, il cui nome Luca si era anche tatuato sul braccio (ed è difficile dimenticare quel braccio e quel nome che spuntano da sotto un piumone insanguinato, sul luogo dell’omicidio), non dimentica: “Ma me brucia l’anima a sapette che non stai più qua. E me scoppia er core de dolore”.

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Non c’è modo di spiegare una notte di torture che culmina in un’agonizzante morte e, se hai 20 anni e a morire è il tuo ragazzo, te lo spieghi ancora meno: “Oggi so’ un misto de silenzi, lacrime trattenute, parole a raffica e tanta, tanta rabbia. Domande senza risposta e sempre quelle cose che te fanno parecchio male ma che è un po’ difficile spiegà a chi non capisce. O meglio, che non je interessa tanto de capì, e allora ce butta na’ parola, così a caso, tanto perché je fa comodo, tanto pe’ di’ qualcosa”.

Difficile ricominciare

Da anni, Marta Gaia (che si è anche costituita parte civile nel processo) cerca di andare avanti, anche con una nuova relazione, ma naturalmente è difficile. “E poraccio chi me se’ preso adesso, un po’ m’hai cambiata, e m’hai lasciato con tutte ste debolezze e incertezze, e fanno male pure quelle. Perché nun me servono, nun ce faccio niente, so’ solo un peso ingombrante e non so’ come accantonarle e liberarmene. Il senso de non esse mai all’altezza e de sentimme sempre sbagliata. Ma io ce vorrei veramente e definitivamente anda’ avanti, ma poi me vieni in mente te, e me se spezza er cuore”.

cadavere luca varani
La scena del delitto (fonte: Giallo)

Per la morte di Luca è stato condannato a 30 anni in primo e secondo grado Manuel Foffo. L’altro assassino, Marco Prato, si uccise in carcere il giorno prima dell’inizio del processo a suo carico.