È prematuro avanzare ipotesi, lo ha ribadito e lo continua a sottolineare il procuratore, ma è indubbio che la morte di Imane Fadil non lascia indifferenti. La modella di 34 anni è morta all’Humanitas in quelle che si usa dire siano “circostanze sospette”. Non è affatto chiaro cosa sia stato ad uccidere la modella il cui nome si trova tra le carte del Processo Ruby in qualità di testimone chiave.
Morta Imane Fadil, teste chiave nel processo Ruby Ter
Il decesso risale al primo marzo ma della sua morte si ha avuto notizia solamente oggi. In realtà, la giovanissima modella 34enne Imane Fadil, risultava ricoverata in ospedale già dalla fine dello scorso gennaio. Il motivo non sembra esserci al momento, o comunque essere ancora poco chiaro. L’unica pista da battere sembra essere quella dell’avvelenamento: non un’ipotesi campata per aria. Era stata proprio la modella, dopo i primi malori, a raccontare al suo avvocato e a suo fratello di nutrire il sospetto di essere stata avvelenata. All’indomani dalla sua morta è stata immediatamente aperta un’inchiesta per omicidio.
Disposta l’autopsia, si batte anche la pista dell’avvelenamento
La sua morte è indubbio che non possa passare in sordina essendo la modella una delle teste chiave di uno dei processi più seguiti in Italia, quello di Ruby Ter. Era stata la modella stessa a chiedere di poter costituire come parte civile nel procedimento che, tra i 23 imputati, ha proprio Silvio Berlusconi. Fadil, come Ambra Battilana e Chiara Danese, era stata esclusa dal tribunale parte dalle parti civili. “Stressata” dalla condizione in cui il denunciare il “bunga-bunga” le aveva messe e di recente aveva informato i suoi conoscenti di avere in mente l’idea di scrivere un libro.
Ora che è stata aperta un’inchiesta sulla sua morte, la procura ha deciso di prendere in carico anche le bozze di quel libro che non verrà mai scritto per chiarire cosa possa esserci scritto in quelle carte. Intanto l’avvocato conferma: “Stiamo lavorando anche su questa ipotesi“, riporta La Repubblica, riferendosi all’ipotesi di avvelenamento. Ai sospetti si aggiungono anche diverse anomalie che sembrano essere state riscontrate nella sua cartella clinica: motivo in più per la quale è stata disposta anche l’autopsia sul corpo della ragazza. Quello che sappiamo di lei e su di lei, è che come le altre “olgettine”, anche lei partecipò alle “cene eleganti” di Arcore nel 2011. Era stata proprio lei a descrivere quello che accadeva in quella casa come una “setta”.