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Disastro Ethiopian: velocità troppo alta al decollo, pilota tentò di salire in quota per evitare schianto

Pubblicato: 17/03/2019 11:25

Una velocità troppo alta per un velivolo in fase di decollo: questo il motivo per cui il pilota del volo 302 della Ethiopian Airlines, schiantatosi la settimana scorsa uccidendo 157 persone, aveva chiesto di guadagnare quota rapidamente. In una registrazione di controllo, come riporta Reuters, il pilota appariva nervoso e aveva chiesto di salire a 14mila piedi, per poi chiedere di tornare indietro per problemi con l’aereo. A quanto pare, il pilota non riusciva più a controllare l’aereo.

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Il pilota voleva guadagnare quota per controllare l’aereo

Una voce nervosa, che aveva chiesto alla torre di controllo di guadagnare un’alta quota e poi tornare indietro a pochi minuti dal decollo: il pilota del Boeing 737 Max 8 non riusciva più a controllare l’aereo e perciò, dopo un decollo a una velocità troppo elevata, voleva salire ancora più su per cercare di avere margini di manovra e venire a capo col problema. Purtroppo l’uomo non c’è riuscito e, dopo essere arrivato fino a 10.800 piedi, l’aereo è precipitato mentre compiva la manovra per tornare verso l’aeroporto di Addis Abeba.

ethipian boeing 737

Guadagnare quota secondo gli esperti di aviazione, è uno stratagemma dei piloti per capire come gestire una situazione difficile a bordo e avere tempo per rimediare a un problema.

Similitudini con il disastro in Indonesia?

La priorità nelle indagini, in questo momento, è capire se il disastro avvenuto in Etiopia abbia forti analogie con quello molto simile avvenuto in Indonesia nell’ottobre del 2018: protagonista sempre un aereo 737 Max 8.

Sembra che le similitudini siano già diverse: il pilota che tenta di salvare i suoi passeggeri combattendo contro il computer di bordo, che invece impediva all’uomo di controllare l’aereo che, quindi, si è schiantato non lasciando scampo a nessuno.

Il luogo del disastro aereo (Ansa)

Intanto il modello prodotto da Boeing è stato sospeso da gran parte delle compagnie aeree: anche l’italiana Air Italy ha bandito il 737 Max 8, correndo ai ripari prendendo in prestiti un altro modello di Airbus. Gli Usa, inizialmente titubanti sul bando all’aereo dei due disastri, chiedono ora una revisione del software. Gli analisti ora attendono di capire come Boeing reggerà il colpo, anche a fronte dei numerosi ordini del modello di aereo, specie in economie emergenti come la Cina, tra l’altro primo paese a mettere lo stop sui voli effettuati con 737 Max 8.