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Hospice nei guai: pazienti morti spacciati per vivi per ottenere rimborsi

Pubblicato: 22/03/2019 16:16

Sarà un commissario giudiziale ad occuparsi dell’esercizio dell’attività di ordinaria amministrazione per i prossimi 6 mesi della società Hospice Nicola Falde, come riporta Il Mattino, una delle 3 case di cura con assistenza palliativa per malati terminali sul territorio in provincia di Caserta.

Hospice Nicola Falde, il gip nomina un commissario giudiziale

L’inchiesta che ha coinvolto la Hospice Nicola Falde, società che gestisce l’omonima struttura residenziale di Santa Maria Capua Vetere, porta a galla numerosi indizi inerenti ad una realtà compromessa. In particolare, l’inchiesta avrebbe permesso ai CC del N.A.S di Caserta di imbattersi in quelli che sembrerebbero essere stati degli addebitamenti di denaro in luogo di prestazioni sanitarie che la struttura in questione, l’Hospice Nicola Falde, non avrebbe mai erogato.

ingresso dell'hospice nicola falde a santa maria capua vetere
L’Hospice Nicola Falde di Caserta, nel mirino della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Fonte/Facebook

Rimborsi per prestazioni mai erogate

La decisione di nominare un commissario giudiziale per l’esercizio di ordinaria amministrazione della struttura è un provvedimento diventato attuativo per decisione del gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Maria Antonietta Troncone, su richiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha coordinato le indagini. L’accusa che pende sulla società riguarderebbe un periodo di attività compreso tra il 2014 e il 2016, un lasso di tempo in cui l’Hospice Nicola Falde avrebbe percepito dall’ASL di Caserta rimborsi per servizi mai esistiti. Nello specifico, viene imputato alla casa di cura per malati terminali di aver certificato giorni di degenza ben superiori a quelli invece realmente goduti dai pazienti. Avrebbero anche accertato come vivi dei paziente in realtà deceduti o, diversamente, trasferitisi in altri ospedali, dimessi da lunga data e quindi non più pazienti della struttura pur di ottenere il rimborso per le giornate di cura e degenza.

facciata della procura di santa maria capua vetere
Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Fonte/Portale di Giustizia Campania

L’accusa: falso in atto pubblico e truffa aggravata

La nomina del commissario giunge a qualche mese di distanza dalla decisione, risalente al 21 novembre del 2018, del sequestro preventivo di quote (una somma pari a circa 90mila euro) e anche altri beni emesso sempre dal gip Troncone e sempre nei confronti dell’Hospice Nicola Falde. Essendo quello della struttura un servizio giudicato pubblico e alla luce del numero esiguo di simili strutture, la nomina di un commissario giudiziale si è resa odiernamente necessaria per evitare l’interruzione dell’esercizio stesso, salvaguardando dunque l’interesse dei clienti. I pazienti che vengono ospitati nella casa di cura sono infatti pazienti malati terminali che necessitano di cure palliative di cui non possono godere al di fuori delle suddette strutture. Al momento, sulla testa dei responsabili dell’hospice gravano diversi capi d’accusa quali falso in atto pubblico e truffa aggravata ai danni dello Stato.

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Ultimo Aggiornamento: 22/03/2019 16:28