Vendevano cittadinanze italiane agli stranieri per 7 mila euro. Così l’Operazione Super Santos, messa a punto dalla Polizia, tra Verbania e Novara, ha smascherato un gruppo di brasiliani che nel giro di 3 giorni hanno “trasformato” in italiani circa 800 immigrati. In manette 7 persone con l’accusa di falsità ideologica in atti pubblici. Il Ministro dell’Interno,
Matteo Salvini, ha commentato il fatto: “Altro che Ius soli e cittadinanze in regalo, occorrono rispetto e controlli. Grazie ancora a Forze dell’ordine e inquirenti“.
Tra gli indagati anche un parroco della diocesi di Padova. Mentre tra gli “italianizzati” anche un giocatore Chapecoense, la squadra di calcio protagonista del drammatico incidente aereo di 2 anni fa.
Dalle indagini è emerso che la cittadinanza italiana era per i brasiliani, piuttosto, un lasciapassare per USA e Canada.
Come funzionava il traffico
Il gruppo di criminali ha cominciato con la distribuzione dei passaporti e delle cittadinanze, per permettere l’ingresso in Italia ad alcuni connazionali. In cambio di 7 mila euro l’organizzazione offriva all’immigrato un pacchetto completo, comprensivo di alloggi e assistenza.

Procedevano inventando avi italiani, per i loro “clienti”, creando falsi legami di parentela.
Poi si procedeva rifornendo il clandestino con documentazioni false. A questo proposito è stato coinvolto in questo business stimato per 5 milioni di euro, anche un prete. Il religioso avrebbe rilasciato un certificato di battesimo ad un bambino, conscio del fatto che i documenti della famiglia non fossero in regola. Il tutto in cambio di un compenso monetario. Ora il parroco è accusato di falsità ideologica e corruzione.
Le indagini
Sul caso indaga la Polizia tra le province del Verbano-Cusio-Ossola e dell’Alto Novarese.
L’Operazione Super Santos è scattata circa un anno fa, in seguito alle segnalazioni fatte dal sindaco di Macugnaga, provincia di Ossola. Il primo cittadino si è presto insospettito del numero sempre crescente di brasiliani all’interno della sua cittadina.

Presto si è scoperto che lo stesso fenomeno stava dilagando anche in altri 34 comuni disseminati tra Verbania e Novara.
Nel corso dei mesi gli inquirenti hanno raccolto prove concrete. Appostamenti in aeroporto, intercettazioni telefoniche e perquisizioni. Un altra prova schiacciante, i selfie che i neo-italiani si facevano all’ingresso del Municipio, esibendo il nuovo passaporto.
L’intervento di Salvini
Intanto sul fenomeno è intervenuto immediatamente anche Matteo Salvini. Il vicepremier ha commentato il successo dell’Operazione Super Santos attraverso i social.

“Sono i numeri dell’enorme business illegale scoperto con l’operazione ‘Super santos’, all’esito di indagini durate oltre un anno” scrive il Ministro. “Dopo l’operazione della polizia di questa mattina a Modena, la pacchia finisce per altri furbetti dei documenti facili. Altro che ius soli e cittadinanze in regalo, occorrono rispetto e controlli.
Grazie ancora a forze dell’ordine e inquirent”.