A cinque giorni dall’accaduto, il consiglio d’istituto si è espresso sulla punizione concordata per i ragazzi bulli. A fine marzo, avevano preso di mira una compagna, legandola con scotch di carta e tirandole dei rifiuti addosso. Tutto ciò mentre riprendevano la scena, poi pubblicata sui social. Ma la stessa punizione, che la preside ha definito “esemplare“, la merita anche la vittima che, dopo essersi ubriacata, ha subito atti di bullismo. La motivazione è che la ragazza ha introdotto l’alcol nella scuola.
La punizione
Il consiglio d’istituto del liceo artistico Petrocchi di Pistoia si è riunito in questi giorni e ha deliberato che tutti gli studenti, compresa la ragazza, riceveranno la stessa punizione. Ovvero sospensione di un mese, 7 in condotta e bocciatura. Elisabetta Pastacaldi, la preside, ha detto che “la decisione è stata presa all’unanimità da tutti i componenti del consiglio d’istituto, quindi studenti, genitori, insegnanti e personale Ata“, inclusa lei stessa, ovviamente. Passerà, ora, in esame al consiglio dei docenti, i quali si sono già dimostrati in linea con la disposizione. Inoltre, la dirigente scolastica, ha aggiunto: “Tale decisione potrà essere riesaminata, su richiesta degli interessati, in sede di organo di garanzia“.
Durante il mese di sospensione, gli allievi 15enni, dovranno frequentare la scuola svolgendo lavori socialmente utili. Non seguiranno le lezioni ma aiuteranno i compagni con problemi di apprendimento e handicap.
Perché punire anche la vittima di bullismo?
Perché il consiglio d’istituto, dopo aver esaminato le circostanze, ha determinato che la gravità del gesto della ragazza è pari agli atti di bullismo. L’introduzione di alcol nella scuola non è tollerata. Le immagini acquisite dalla questura di Pistoia mostrano la vittima vessata dai compagni. Secondo la ricostruzione dei poliziotti, dopo aver bevuto per tutta l’assemblea d’istituto whisky e birra, la ragazza si è sentita male. In stato confusionale è stata legata con dello scotch di carta dai bulli. I quali, oltre a insultarla e a tirarle dei rifiuti addosso, l’hanno anche portata in giardino e, facendola rotolare per terra, le hanno scritto sul volto cose offensive. Nel frattempo, qualcuno ha pensato bene di riprendere la scena e postarla su Instagram. Fortunatamente, altri studenti sono andati ad avvertire la preside che ha posto fine a quella situazione.
Adesso la procura per i minori di Firenze ha aperto un’inchiesta per violenza privata, dopo aver ricevuto gli atti di tutte le testimonianze del caso, raccolte dalla questura di Pistoia.