Sono state ampiamente ridotte in appello per Lucky Awelima e Desmond Lucky. I due, accusati di spaccio e detenzione di stupefacenti, erano stati condannati in primo grado a 8 anni di reclusione.
Non c’entrano con l’omicidio di Pamela
I loro nomi sono noti per essere stati coinvolti nel caso dell’omicidio di Pamela Mastropietro: Oseghale parlò a suo tempo di loro agli inquirenti, ma le analisi scientifiche e le perizie hanno confermato che i due non avrebbero avuto un ruolo nell’uccisione e nello smembramento del cadavere di Pamela.
I due erano finiti in carcere per detenzione e spaccio: nello specifico, Desmond Lucky era stato fermato per attività di spaccio portate avanti tra il novembre 2017 e il febbraio 2018, per aver ingoiato 6 dosi di eroina per non essersi fermato a un controllo dei carabinieri e, in ultimo, per aver dato a Pamela la dose di eroina a Pamela Mastropietro (proprio l’ultima dose di droga comprata dalla ragazza e consumata a casa di Innocent Oseghale).
Il processo d’appello ha condannato, ora, a 4 anni e 8 mesi i due accusati. Le pene, dunque, sono state quasi dimezzate.
Fondamentali le intercettazioni in carcere
Benché i due nigeriani non siano coinvolti come imputati nel processo a Innocent Oseghale, le loro testimonianze sono comunque risultate preziose in sede processuale. In particolare alcune intercettazioni di conversazioni tra i due in carcere avrebbero permesso di dedurre come potrebbe essersi svolta la dinamica della morte e del depezzamento. Awelima, ad esempio, avrebbe raccontato a Desmond di un dialogo con Oseghale: “Mi ha detto se volevo fare sesso con una bianca e io risposto che non mi piaceva”.