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Laura Pausini, il racconto inedito sull’operaio morto montando il suo palco

Pubblicato: 11/04/2019 15:31

Matteo Armellini moriva nel marzo 2012, schiacciato da una struttura crollata mentre lui e altre decine di operai montavano il palco per il concerto di Laura Pausini, a Reggio Calabria. Quell’incidente non aveva avuto ripercussioni legali sulla cantante o sul suo entourage ma la morte di una persona che lavorava con lei aveva profondamente segnato Laura Pausini, al punto che la stessa racconta adesso di aver seriamente pensato, in quel momento, di smettere di cantare.

Un dramma non dimenticato

La confidenza arriva durante una puntata in Radio de Il Lunatici: in studio ci sono Laura Pausini e Biagio Antonucci che raccontano aneddoti della loro carriera, nonché dettagli riguardanti la loro gavetta. Ad un certo punto, la commozione prende il sopravvento quando Laura Pausini parla di Matteo: “Il momento più difficile è stato nel 2012. Purtroppo c’è stato un incidente sul palcoscenico a Reggio Calabria ed è scomparso un ragazzo, Matteo, che lavorava con noi. Per me è stato scioccante, avevo deciso che non avrei più voluto fare questo mestiere. Sono andata a parlare con delle persone che mi hanno aiutato nel corso dei mesi a riprendere”. Un racconto inedito che la cantante non fa con facilità: “Non l’ho mai detto. È stato molto difficile. Mi mancano i calabresi, da quel giorno non sono più tornata, ma per me è stato molto scioccante vivere quella situazione”.

matteo armellini
Matteo Armellini (Ansa)

Il problema dei concerti in Italia

Durante l’intervista, emerge un tema estremamente importante: in Italia, infatti, sono pochi i luoghi in cui vengono fatti i concerti e che nascono appositamente per eventi musicali. In effetti, molte volte sono luoghi nati per lo sport (vedasi San Siro, o i Palazzetti dello Sport) e non di fatto pensati per la musica. L’incidente in cui morì Matteo Armellini, al tempo, fu provocato dal cedimento di una struttura che di per sé era stata montata molto bene e che è crollata perché il pavimento, costituito da parquet, non era fatto per sostenerla. Nell’incidente rimasero feriti altri due colleghi di Matteo.

Per il dramma di Reggio Calabria ci furono 5 condanne, per omicidio e disastro colposo: ad essere giudicati responsabili alcune figure del comune di Reggio Calabria, nonché alcuni addetti all’organizzazione tecnica dell’evento.

(immagine in alto: Elena Torre/Flickr)