Vai al contenuto

Tonno e cracker all’alunna, altri alunni “puniti” come lei

Pubblicato: 11/04/2019 17:21

La pratica del “tonno e cracker” di Minerbe era già stata messa in pratica in passato. Serviva da monito a chi non pagava: costringere i figli a mangiare cibo confezionato mentre ai suoi compagni di scuola venivano dati primo, secondo, frutta e verdura. A quanto pare la decisione era stata presa da Andrea Girardi, primo cittadino minerbese, che aveva applicato la stessa “punizione”, il pasto a base di tonno e cracker, a due bambini qualche mese fa, senza però che la cosa finisse per avere risalto mediatico, né che noti calciatori di serie A si prodigassero per pagare loro la mensa.

A parlare, ora, è anche il padre della bambina, che ha raccontato della loro situazione economica e di come il mancato pasto per la figlia abbia avuto delle ripercussioni sulla famiglia.

Un “provvedimento simbolico”

Andrea Girardi ha definito la “messa a dieta” della piccola di Minerbe un “provvedimento simbolico”, come riporta Il Corriere del Veneto: “Anche allora fu un provvedimento simbolico, durato un giorno che tra l’altro non riguardava nemmeno la bambina di cui si parla ora””. Solo un giorno di dieta, giusto per far capire che le rette della mensa vanno sempre pagate.

Il provvedimento di Girardi è stato criticato: sindaco leghista, ha ricevuto il biasimo di Alessia Rotta del Partito Democratico, che ha scritto su Twitter: ” ‘Noi avremmo potuto non erogare nessun pasto e lasciarla fuori dalla mensa’. Parla in questo modo, senza vergognarsi, il sindaco di Minerbe. Ascoltarlo fa capire il baratro di ignoranza e squallore nel quale siamo precipitati. Poveri noi”.

Una vita nel dramma economico

Il padre della piccola, al Corriere del Veneto, ha raccontato una realtà di profondo disagio economico. Lui giardiniere a chiamata, la moglie operaia, fanno fatica a pagare l’affitto e portare avanti la famiglia. La loro casa è grande ma vecchia, con impianti decadenti, fatiscente: l’affitto per questo costa poco ma loro comunque non riescono a pagarlo. 

Quanto è accaduto alla figlia è stato per lui umiliante e difficile da digerire: “Mia figlia è troppo piccola per capire, la cosa ha fatto più male a me e a mia moglie mi chiedo però, crescendo, cosa ricorderà di quell’episodio? E che opinione si farà del Paese in cui è nata, italiana tra italiani?”

tonno in scatola pane
Immagine di repertorio

Non vede in Girardi un nemico, comunque: Mi ha aiutato, quando sono rimasto disoccupato l’amministrazione comunale si è fatta avanti offrendomi un lavoro. L’ho preso salvo scoprire che era una cooperativa e che mi pagavano 400 euro al mese. Con 400 euro ci pago l’affitto. E per il resto, con che cosa campo?”.

Ultimo Aggiornamento: 11/04/2019 17:23