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Foche decapitate: offerta ricompensa di 10mila euro per trovare i colpevoli

Pubblicato: 02/05/2019 19:54

Due foche sono state ritrovate decapitate a Concarneau e a Trégunc, due comuni francesi situati nel dipartimento del Finistère, in Bretagna. La gendarmeria ha aperto un’inchiesta formale per capire quanto accaduto, mentre l’Ong Sea Sheperd, un’organizzazione che si occupa di salvaguardia della fauna ittica, ha annunciato l’intenzione di offrire una ricompensa di 10mila euro a chiunque fornirà informazioni utili ad identificare i responsabili.

Due foche decapitate

Tutto è iniziato a metà febbraio, quando la polizia ha ritrovato una testa di foca, appesa ad una corda, nei pressi del porto di Concarneau. Il 10 marzo un abitante del luogo, durante una passeggiata, ha scoperto il corpo dell’animale, ormai in avanzato stato di decomposizione. Circa una settimana più tardi, i gendarmi hanno recuperato un secondo corpo senza testa sulla spiaggia di Trégunc, ancora una volta con segni di decapitazione simili al primo caso: “Le foche sono state decapitate volontariamente con l’ausilio di un oggetto appuntito”, ha dichiarato Gautier Paris, il direttore delle indagini, al quotidiano Ouest-France.

foca sulla spiaggia
Immagine di repertorio

Le indagini sulla decapitazione

I sistemi di video sorveglianza della zona non hanno catturato un’immagine dei colpevoli, di conseguenza la gendarmeria ha rivolto un appello a tutti coloro in possesso di informazioni utili, a farsi avanti: “Tutti sono scioccati qui – ha dichiarato Gautier Paris a Le ParisienAbbiamo ricevuto molti messaggi di supporto e alcune prime testimonianze che dovremo vagliare. Questo tipo di fatti non sono mai accaduti prima nella regione”.

foca sulla spiaggia
Immagine di repertorio

10mila euro di ricompensa

I responsabili del gesto potrebbero essere i pescatori: le foche, a volte, rimangono intrappolate nelle loro reti. “Ma generalmente – ha concluso Gautier Paris – i pescatori o i marinai le rispettano. È una specie protetta, molto presente sulle nostre rive e apprezzata da tutti”. La gendarmeria ha ricordato che l’uccisione di un esemplare appartenente ad una specie protetta è punibile con una multa minima di 3750 euro. Intanto l’Ong Sea Sheperd ha annunciato, sulla propria pagina di Twitter, di aver messo a disposizione 10mila euro di ricompensa per chi aiuterà la polizia a trovare i colpevoli.

In alto: immagine di repertorio